Base di conoscenza » Blog » SEO

SEO e Link Building nell'era dell'IA: come stanno cambiando

Aggiornato: 2025-10-17  
(17 min. di lettura)
SEO e Link Building nellera dellIA: come stanno cambiando
La famosa frase "la SEO è morta" circola nel settore quasi da quando la SEO stessa è nata e, con l'ascesa dell'IA, viene ormai ripetuta all'infinito. Per quanto le preoccupazioni possano essere comprensibili, questa affermazione è risulta semplicemente... noiosa. Perché? Per l’altrettanto semplice ragione che la SEO non è mai stata statica – anzi! – e che ha sempre richiesto l'adattamento ai cambiamenti tecnologici e alle aspettative degli utenti, fisiologicamente, in continua evoluzione. Un'affermazione di gran lunga più accurata, invece, sarebbe che la SEO e la link building si stanno evolvendo. Anzi, questo è proprio il momento migliore per immergersi a capofitto nella “AI-SEO”, prima che lo facciano tutti gli altri. Detto questo, ovviamente, non funzionerà se non adatteremo le nostre strategie alla nuova realtà per adottare finalmente un approccio olistico.

Google vs. IA

Mentre Google domina ancora incontrastato la ricerca tradizionale, la rapida ascesa di ChatGPT e di altri chatbot dimostra che il modo in cui gli utenti cercano risposte sta cambiando sotto i nostri occhi. L'arrivo di funzionalità di ricerca basate sull'IA (ad esempio, Google AI Overviews, Bing Chat) sta trasformando il modo in cui le informazioni vengono visualizzate: accanto ai risultati classici, ora vediamo risposte dirette generate da modelli linguistici. Che aspetto ha questo in numeri?

  • A giugno 2025, ChatGPT è salito nella top 5 dei siti web più visitati a livello globale, registrando circa 5,4 miliardi di visite mensili (Search Engine Land).
  • Attualmente, ChatGPT elabora oltre 2,5 miliardi di query (prompts) ogni giorno; circa 330 milioni provengono da utenti negli Stati Uniti. Su scala annuale, ciò equivale a più di 912 miliardi di interazioni con chatbot (The Verge).
  • È stato osservato un aumento delle ricerche a zero clic; in alcuni stati degli Stati Uniti, la quota di query in cui Google visualizza una risposta generata dall'IA ha superato il 30% (SE Ranking).
  • Secondo Sam Altman, circa il 10% della popolazione mondiale utilizza già i sistemi di OpenAI (Forbes).
  • Nonostante il ruolo crescente dell'IA, Google rimane l'egemone con una quota di circa il 90% (circa 14 miliardi di ricerche al giorno). Per fare un confronto, a giugno 2025 i chatbot hanno generato il 5,6% del traffico di ricerca (Wall Street Journal).

Questi numeri inviano un segnale molto chiaro: sta emergendo un nuovo canale di massa per l'acquisizione di informazioni, un canale che la SEO non può fare a meno di prendere sul serio. Da ora si combatterà per la visibilità sia nelle SERP tradizionali che nelle risposte dei modelli generativi. E non possiamo dimenticare l’enorme potere a disposizione su altre piattaforme, social media in particolare.

Tuttavia, l'ottimizzazione per l'IA è in una fase iniziale: la maggior parte delle aziende non ha ancora una strategia per la visibilità nelle risposte dell'IA. In un sondaggio presentato a SMX Advanced, solo il 22% dei marketer ha dichiarato di monitorare la visibilità del brand negli LLM (ChatGPT, Gemini, ecc.) o il traffico che generano. Un altro 53% è "in fase di test iniziale"; il resto non sta facendo nulla per ora (Search Engine Land). Questo offre agli early adopter un vantaggio significativo che vale sicuramente la pena sfruttare. Come ha affermato Matt Diggity, un SEO expert di fama mondiale:

L'IA non sta uccidendo la SEO. Sta creando la più grande opportunità che abbia mai visto in 16 anni di lavoro (Facebook).

SEO come Search Everywhere Optimization

Alla luce di questi cambiamenti, sta emergendo una nuova definizione di SEO: invece di Search Engine Optimization (Ottimizzazione per i Motori di Ricerca), ora parleremmo di Search Everywhere Optimization (Ottimizzazione della Ricerca Ovunque). Nell'era dell'IA, non è più sufficiente ottimizzare solo per Google. La SEO 2.0 significa gestire la visibilità e la fiducia del brand su più canali, incluse le risposte generate dall'IA, le piattaforme social, le menzioni sui media e le recensioni degli utenti. In breve: ovunque gli algoritmi siano in grado di rilevare segnali di qualità e ovunque gli utenti cerchino una conferma per prendere decisioni.

Oggi, fare affidamento esclusivamente sul flusso incerto del traffico di Google non è più fattibile; diventa prezioso, persino essenziale, diversificare le fonti di traffico. Soprattutto considerando che il 31% dei consumatori utilizza i social media per trovare risposte online e 1 consumatore su 4 di età compresa tra 18 e 54 anni preferisce la ricerca social ai motori di ricerca tradizionali (HubSpot). Inoltre, il 56% degli americani inizia la ricerca di prodotti su Amazon (Emarketer). Ogni piattaforma ha il suo "codice decisionale" e la sua psicologia, il che significa che una strategia taglia unica, molto semplicemente, non funzionerà.

La SEO tradizionale, focalizzata esclusivamente sulle classifiche di Google, non è quindi più sufficiente, poiché le decisioni di acquisto avvengono sempre più spesso altrove. La nuova strategia è l'ottimizzazione per ogni canale in cui vengono prese decisioni. L'obiettivo è che il brand sia presente al momento della scelta, non solo al momento della ricerca.

Commento

Jorge Castro

Jorge Castro

CEO di Growth Marketing e fondatore di jorgecastro.ai  

L’IA non sostituisce la SEO, la trasforma. Oggi il successo arriva combinando le basi tradizionali della SEO con strategie che rendono i brand visibili nelle risposte generate dall’IA, sui social e nelle conversazioni digitali. I brand che si adattano più rapidamente conquisteranno la visibilità di domani.

 

E accanto alla SEO… GEO

La GEO – Generative Engine Optimization – è un altro dei concetti che stanno prendendo piede. Si tratta dell'ottimizzazione di contenuti e segnali del brand in modo che i modelli linguistici – ChatGPT, Gemini, Perplexity o Google AI Overviews – possano facilmente riconoscerli, fidarsi di essi e citarli nelle loro risposte. L'obiettivo primario del GEO è che una pagina appaia come fonte raccomandata all'interno dell'IA generativa. Non si tratta più solo di keyword stuffing, ma di allinearsi con l'intento dell'utente e fornire risposte precise alle sue query.

Cosa cita l'IA?

Il percorso dell'utente online si è accorciato. Sfortunatamente, non sempre si verifica un clic, poiché gli utenti sono spesso soddisfatti della sola risposta istantanea — qualcosa su cui gli specialisti SEO hanno poco controllo. Una percentuale crescente di query segue ora un modello "domanda-risposta pronta", bypassando la tradizionale navigazione dei risultati. I riassunti generativi nelle risposte a zero clic forniscono informazioni istantaneamente, accorciando l'imbuto decisionale: l'utente raggiunge un sito web solo quando è quasi pronto a prendere una decisione. Per questo è fondamentale ottimizzare i contenuti affinché l'IA li rilevi come risposte chiare, concise e accurate; questa pratica è nota come AEO (Answer Engine Optimization).

Anche gli assistenti vocali stanno guadagnando importanza. Già il 30% degli utenti di età compresa tra 16 e 64 anni in tutto il mondo usa assistenti vocali ogni settimana, e il 45% degli americani usa la ricerca vocale sui propri smartphone (Backlinko). Cosa significa? Gli utenti si aspettano risposte rapide, specifiche e semplici alle loro domande.

In che modo gli LLM scelgono quali contenuti citare?

Più un contenuto denota esperienza, concisione e si presenta ben strutturato, maggiore sarà la probabilità che un LLM lo selezioni per la raccomandazione. Google stesso afferma che le AI Overviews preferiscono pagine che soddisfano elevati standard E-E-A-T e hanno una struttura di contenuto chiara, perché da esse è più facile estrarre elementi o fatti salienti (Google). Altrettanto importanti sono i siti web con forte autorità e un solido profilo di backlink.

Le AI-SERP citano sempre più spesso anche Shorts, video e playlist di YouTube, come demo di prodotti o tutorial. Vale la pena incorporare video negli articoli, pubblicarli su YouTube, aggiungere timestamp con keyword pertinenti e includere descrizioni video dettagliate.

Come ottimizzare i contenuti per gli LLM?

I risultati di AI Overviews e ChatGPT stanno diventando un nuovo obiettivo SEO (o meglio, GEO). E benché non garantiscano clic né conversioni, spesso generano coinvolgimento con fette di pubblico che mostra la maggiore propensione all’azione. Per adattare i contenuti alle regole che cambiano, è importante:

  • Fornire contenuti diretti e concisi – L'IA preferisce testi che rispondono immediatamente alla domanda, senza lunghe introduzioni di scarso valore. Il linguaggio deve essere chiaro e adatto all'NLP (Natural Language Processing).
  • Concentrarsi sulla qualità e sulla pertinenza, non sulla lunghezza – Google premia costantemente contenuti utili, unici, pertinenti e affidabili, in linea con E-E-A-T.
  • Usare un tono colloquiale – i testi devono essere scritti in linguaggio vicino al parlato naturale, poiché le ricerche tramite IA rispecchiano il modo in cui le persone parlano effettivamente, non rigide stringhe di keyword. Un formato domanda-risposta funziona molto bene.
  • Mantenere la struttura dei titoli – gli header H1/H2/H3 hanno ancora un ruolo fondamentale nel modo in cui i sistemi di IA comprendono i contenuti, quindi non vanno mai omessi.
  • Includere riassunti TL;DR – i punti chiave concisi dell’articolo vengono frequentemente citati dai modelli di IA.

Anziché ossessionarsi sul ranking di keyword specifiche, è meglio concentrarsi sulla comprensione profonda di ciò che l'utente desidera realmente e sul perché. Creare contenuti esperti, basati sui dati, ben referenziati e che rappresentino un aiuto concreto per gli utenti si traduce in migliori posizionamenti, maggiore coinvolgimento e fiducia. 

Come misurare i risultati GEO

La misurazione dell'impatto del GEO è ancora in via di sviluppo, ma i primi strumenti stanno già aiutando a tracciare i clic dai risultati generativi:

  • Semrush ha introdotto un AI Traffic Dashboard che mostra visite e conversioni provenienti da Google AI Overviews, Copilot, ChatGPT e Gemini.
  • Ahrefs Brand Radar consente di tracciare la visibilità del brand negli AI Overviews e la frequenza delle citazioni, riportando il numero di keyword evidenziate e di nuovi link che appaiono nelle risposte LLM.
  • Perplexity clic possono essere facilmente catturati in Google Analytics grazie al referrer automatico perplexity.ai o con filtri di origine personalizzati.
  • Chatbeat by Brand24 monitora la visibilità del brand negli LLM, verifica ciò che l'IA dice sul brand, con quale frequenza, e segnala le informazioni errate.
  • OpenAI tagga sempre più spesso i link in uscita con il parametro utm_source=chatgpt, rendendo possibile attribuire le visite da chatbot in GA4 senza segmentazione manuale.

Inoltre, a giugno 2025, Google ha confermato che clic, impressioni e posizioni dei link in AI Overviews/AI Mode vengono contati nel report Performance di Google Search Console sotto il tipo di ricerca "Web", sebbene il traffico IA non possa ancora essere separato all'interno di GSC stesso (Google).

SEO tradizionale abbinata all'IA

Mentre l'ottimizzazione per gli LLM sembra essere il futuro della SEO, è importante non dimenticare che le regole universali di ottimizzazione del sito rimangono il fondamento del ranking. La ricerca di keyword e dell'intento dell'utente, la SEO on-site (inclusa analisi tecnica e internal linking) e la SEO off-site (con la link building in prima linea) sono ancora indispensabili. Per non parlare di elementi cruciali come certificazione SSL, Core Web Vitals solidi, navigazione intuitiva e responsiveness. Un sito con errori e autorità debole ha molte meno possibilità di apparire nelle SERP, e anche gli LLM saranno riluttanti a citarlo se non ispira fiducia.

Ciò che sta cambiando oggi è che ora abbiamo accesso a strumenti di IA sempre più avanzati che velocizzano i flussi di lavoro SEO principali. Ciò fa risparmiare tempo agli specialisti sulle attività ripetitive e consente loro di concentrarsi sulla strategia, sulla creatività e sulla creazione di contenuti di valore. Tuttavia, mentre l'IA può gestire un enorme lavoro analitico e fornire raccomandazioni, è l'esperto SEO che deve decidere come usarle. L'approccio più efficace è quindi una combinazione di intelligenza artificiale ed esperienza umana.

L'importanza dei backlink confermata da Google

Proprio come la SEO non sta morendo, anche la link building è viva e vegeta. Anzi: ben più che viva. Google ha ufficialmente confermato il significato del link building durante la conferenza Search Central Live APAC 2025 (23-25 luglio). Cherry Prommawin, Search Quality Analyst di Google, ha dichiarato chiaramente nella sua presentazione:

"I link costituiscono ancora una parte importante di Internet e vengono utilizzati per scoprire nuove pagine, per determinare la struttura del sito, e noi li usiamo per il ranking" (Search Engine Journal).

Questa conferma ufficiale ha un peso enorme per il settore SEO, che ha dibattuto per anni su quanto i link restino rilevanti per il ranking nell'era dell'IA e del machine learning.

La forza della link building si riflette anche nei dati:

  • Lo studio di Backlinko su 12 milioni di risultati di ricerca ha mostrato che le pagine in 1ª posizione ricevono in media 3,8 volte più backlink rispetto alle pagine che si classificano tra la 2ª e la 10ª (Backlinko).
  • Internet Marketing Ninjas ha analizzato 1.113 pagine che si posizionano nella prima pagina per 200 keyword casuali: 85% di esse aveva più di 1.000 link da domini unici (Editorial Link).
  • In un sondaggio di Aira, ben 91% degli esperti ha dichiarato che l’acquisizione di link è efficace o molto efficace nel migliorare le classifiche SERP (Aira).
  • Gli specialisti continuano a credere nel potere della link building: in un sondaggio su oltre 500 esperti SEO in tutto il mondo, 73,2% ha affermato che i backlink influenzano la probabilità di apparire nei risultati di ricerca generati dall’IA, e 91,9% è convinto che i loro concorrenti stiano acquistando backlink (Editorial Link).

Link Building nel 2025 – Su cosa concentrarsi?

La conferma ufficiale di Google della grande importanza del link building come segnale di ranking è indiscutibile. I link influenzano non solo le classifiche tradizionali, ma anche la visibilità nei sistemi di intelligenza artificiale. I siti web con backlink forti e pertinenti vengono scansionati, memorizzati nella cache e visualizzati più spesso nei contenuti generati dall’IA, che li usa per valutare l’affidabilità delle fonti incluse nelle risposte. La domanda resta: come dovrebbe essere la link building nella nuova era dell’intelligenza artificiale?

Accelerare le attività di routine

L’IA accelera molti processi monotoni, e la costruzione di un profilo di backlink non fa eccezione. Già oltre il 50% delle attività di link building, come ricerca e qualificazione dei siti, viene eseguito da strumenti di IA. Gli specialisti SEO utilizzano soluzioni come BacklinkGPT, Pitchbox, Respona, Semrush Link Building Tool e Ahrefs Brand Radar. Secondo Omniscient Digital, il 70% dei link builder usa l’IA quotidianamente, e l’88,6% di questi tratta ChatGPT come un “secondo cervello” per analisi rapide e stesura di e-mail di contatto (Omniscient).

L'automazione libera il tempo degli specialisti per campagne creative e per la costruzione di relazioni, aree in cui le capacità di negoziazione e di narrazione umane restano ancora imbattute. Mentre gli algoritmi possono trovare centinaia di potenziali fonti di link in pochi minuti, sono gli esseri umani che devono decidere in ultima analisi quali valgono davvero lo sforzo e come costruire relazioni che si traducano in link naturali, contestuali e duraturi.

La qualità e il contesto dei backlink

L'era del link spamming di massa è ormai alle spalle. Tutti i professionisti SEO sanno ormai bene che la qualità è importante, specialmente dopo l'aggiornamento Helpful Content (2022), che ha preso di mira i contenuti creati puramente "per la SEO". Oggi, la qualità e il contesto dei backlink sono più critici che mai.

La capacità dell'IA di generare enormi quantità di testo ha portato a un'esplosione di contenuti mediocri, generici e duplicati. Interi “siti-fattorie” in stile PBN guidati dall'IA vengono costruiti esclusivamente per il posizionamento di massa di link. Ciò riduce il pool di siti web di alta qualità con cui vale la pena collaborare. E non è certo un segreto che un singolo backlink da un sito web affidabile e autorevole sia di gran lunga più prezioso di dozzine di quelli di bassa qualità.

Una strategia di link building efficace dovrebbe concentrarsi sulla sostanza e sulla reputazione delle fonti. Nell'era dell'IA, l'accento deve essere posto sull'acquisizione di link dofollow da siti web con elevati standard E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità) e alta domain authority. Più un sito ha di tali link, più chiaro è il segnale, non solo per Google ma anche per gli LLM, che il sito è credibile e merita di essere citato. Anche l'allineamento tematico è importante: i link al di fuori del contesto pertinente rischiano di essere contrassegnati come innaturali.

L'ascesa della Digital PR

La link building sta diventando sempre più intrecciata con la costruzione del brand e la costruzione di relazioni. Oltre ai classici articoli sponsorizzati, i link acquisiti naturalmente attraverso relazioni e attività di outreach stanno guadagnando importanza. È qui che entrano in gioco le campagne di Digital PR: sfruttare strategicamente le piattaforme online e i canali di comunicazione per aumentare la visibilità e costruire la reputazione del brand.

Questa tecnica di link building si allinea bene con il comportamento degli LLM, poiché i modelli utilizzano tali link e citazioni guadagnati naturalmente nelle loro risposte. Sebbene il processo richieda tempo, poiché i link vengono ottenuti attraverso la costruzione di relazioni, i risultati ne valgono la pena. La Digital PR combina contenuti creativi ed esperti con backlink e menzioni in media con DR elevato e ad alto traffico, proprio il tipo di segnali di cui gli algoritmi hanno bisogno per fidarsi di un brand.

Una tendenza di spicco è la Digital PR guidata dai contenuti, una strategia che inizia con una “risorsa di punta” coinvolgente ed esclusiva (ad esempio, un rapporto sui dati, una mappa interattiva, un calcolatore, un'infografica o una mini-app) creata appositamente per ottenere copertura mediatica, link e buzz online. Anche le campagne basate sui dati sono popolari, dove il “protagonista” è un numero: dati esclusivi o pubblici trasformati in una storia, una visualizzazione o uno strumento che risolve un problema reale dell'utente. I modelli linguistici preferiscono fatti chiari, poiché sono facili da verificare e veloci da estrarre come spunti.

Sul fronte della link building, ciò significa che i contenuti di alta qualità, supportati da una forte distribuzione, otterranno naturalmente link. I siti web devono pubblicare materiale utile e abbastanza credibile da far sì che gli altri vi si vogliano collegare. Questa è l'essenza della Digital PR, uno dei suoi risultati più tangibili e misurabili.

E cosa dicono i numeri? Secondo Motive PR:

  • L'interesse per la Digital PR è in crescita, riflesso in un aumento del 71% nelle ricerche globali del termine “digital PR” negli ultimi 5 anni.
  • Le campagne di Digital PR, dal lancio al picco di portata, ottengono in media 42 link da domini unici.
  • 20,62% dei backlink acquisiti tramite Digital PR proviene da domini con DR compreso tra 70 e 79.

La Digital PR sta guadagnando un serio slancio e le campagne ben eseguite possono servire come base per costruire una forte autorità del sito web nell'era dell'IA.

Commento

Agata Gruszka-Kierczak

Agata Gruszka-Kierczak

 International SEO Manager di WhitePress® 

La Digital PR sta ridefinendo la link building oggi. Non si tratta solo di backlink, ma anche di segnali di reputazione provenienti da menzioni e citazioni del brand in fonti credibili. Gli algoritmi dei motori di ricerca contano ancora, e ricalcolano, in una certa misura tutti i link, ma i modelli linguistici hanno una visione più ampia. Non funzionano come i tradizionali algoritmi di indicizzazione; cercano piuttosto degli schemi di credibilità. Analizzano il contesto, raccolgono informazioni e assorbono segnali di autorità anche quando non c'è un link.

Sono proprio questi segnali a determinare se un brand apparirà in AI Overviews e in altri sistemi generativi come fonte affidabile. Una Digital PR ben eseguita non sostituisce le tattiche classiche di link building, ma le rafforza, aggiungendo uno strato di reputazione e credibilità che i soli link non riescono a fornire.

Link Nofollow e Brand Mention

I link contrassegnati con l'attributo "nofollow" non trasmettono link juice (forza SEO) al sito e sono in gran parte ignorati dai crawler quando si tratta di valutare la pagina di destinazione. Ciò non significa che siano inutili. Al contrario: poiché i sistemi generativi filtrano il web per evidenziare le fonti più affidabili in base alla credibilità e alla frequenza di menzioni, recensioni o citazioni, ogni segnale di reputazione conta, inclusi i link nofollow.

Lo stesso vale per le brand mention senza alcun link. Perché? Perché oggi la legittimazione conta più della visibilità. La visibilità significa apparire nei risultati di ricerca, mentre la legittimazione significa essere menzionati su forum e classifiche come "I migliori X", essere citati da ChatGPT, recensiti su Amazon o nei marketplace, o discussi nei thread di Reddit. Si tratta di confermare l'autorità e la credibilità di un brand attraverso menzioni frequenti e positive su più fonti. Come ha affermato Britney Muller, nota consulente sull’IA e speaker:

Le brand mention sono i nuovi backlink nell'era della ricerca basata sull'IA. Mentre Google conta i link, l'IA conta le conversazioni.

Britney Muller, Founder Of AI Marketing Accelerator

Vale anche la pena tracciare le brand mention in tempo reale, con strumenti come Brand24 o Mention. Ciò consente risposte rapide alle opportunità di link building: a volte è sufficiente una semplice e-mail al proprietario del sito chiedendo di aggiungere un link.

Una precisazione: i modelli linguistici possono occasionalmente attribuire o citare in modo errato i nomi dei brand.

Costruzione del profilo di entità

I modelli linguistici costruiscono risposte collegando insieme entità riconosciute: aziende, persone, prodotti, organizzazioni. Più completo e coerente si mostra il profilo dell'entità, più probabile sarà che gli algoritmi identifichino il sito web come fonte affidabile. I link e le menzioni svolgono un ruolo chiave nello stabilire la popolarità e la pertinenza tematica di un'entità, ma anche altri fattori sono importanti:

  • Dati principali coerenti (NAP) – nome, indirizzo e numero di telefono uniformi su Google Business Profile, Bing Places, Apple Maps e directory pertinenti come Pagine Gialle o BBB.
  • Dati strutturati (schema.org) – ad esempio markup per LocalBusiness, Organization, Article.
  • Piattaforme ad alta intensità di IA – canali come YouTube, Medium, LinkedIn o Reddit che vengono scansionati intensamente dall'IA.

Abbinati a contenuti di alta qualità, questi elementi creano un segnale chiaro e reiterato per i modelli linguistici del fatto che l'entità è autorevole, visibile e degna di essere citata.

La SEO non sta morendo, si sta evolvendo

È chiaro che potremmo vedere questa rivoluzione nella ricerca online come un ostacolo e aggrapparci ai vecchi metodi, oppure possiamo trattarla come un punto di svolta: guardare alla SEO in modo olistico e passare dall'ottimizzazione solo per Google alla costruzione di una visibilità multicanale. La chiave oggi è unire le tecniche SEO classiche con le nuove pratiche GEO. Gli algoritmi valutano ancora link, struttura e contenuto, ma premiano sempre di più i segnali di entità coerenti e la citabilità su tutti i canali che i modelli linguistici scansionano con maggiore intensità.

Più velocemente ci adattiamo a questa nuova realtà, maggiori saranno le possibilità di ottenere un vantaggio prima che la concorrenza reagisca.

Tieni a mente questi punti quando pensi alla SEO e alla link building nell'era dell'IA:

  • Ottimizza ovunque: SERP classiche + LLM + ricerca social.
  • Crea contenuti pronti per l'IA: tono colloquiale, risposte concise e dirette, un H1 e una struttura logica H2/H3, sezione riassunto TL;DR, dati di origine, sezione FAQ.
  • Costruisci autorità con link di alta qualità: domini di settore, Digital PR, partnership con marketplace; ricorda, anche i link nofollow e le menzioni contano.
  • Rafforza la tua entità: NAP coerente, markup schema, recensioni, profili GBP/Bing/Apple.
  • Automatizza la routine con l'IA, lascia il resto agli specialisti: prospecting e valutazione → bot; pitching personalizzato e strategia → umano.
I tuoi commenti (0)
Il team di WhitePress® si riserva il diritto di rimuovere commenti che non rispettano i Termini e le Condizioni per la pubblicazione di commenti o che violano la legge e la buona condotta.
Il Responsabile del trattamento dei dati personali delle persone che utilizzano il sito web whitepress. com e tutte le sue sottopagine (di seguito: il Servizio) ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (di seguito: GDPR) e collettivamente "WhitePress" Spółka z ograniczoną odpowiedzialnością (Sp. z oo), con sede legale a Bielsko-Biała in ul. Legionów 26/28, iscritta nel Registro degli Imprenditori del Registro Nazionale dei Tribunali tenuto dal Tribunale Distrettuale di Bielsko-Biała, 8ª Divisione Economica del Registro Nazionale dei Tribunali con il numero KRS: 0000651339, NIP: 9372667797, REGON: 243400145 e le altre società del  Gruppo WhitePress  (di seguito insieme: il Responsabile del Trattamento).


Registrandosi alla newsletter, l'Utente accetta di ricevere informazioni commerciali tramite mezzi di comunicazione elettronici, segnatamente l'e-mail, riguardanti il ​​marketing diretto di servizi e prodotti offerti da WhitePress Sp. z oo e dai suoi partner commerciali di fiducia interessati a commercializzare i propri beni o servizi. La base giuridica per il trattamento dei dati personali è il consenso (art. 6 (1) (a) GDPR).


In qualsiasi momento, è possibile revocare il proprio consenso al trattamento dei dati personali per finalità di marketing. Per ulteriori informazioni sul trattamento e sulla base giuridica del trattamento dei propri dati personali da parte di WhitePress Sp. z oo, compresi i propri diritti, è possibile consultare la nostra  Informativa sulla Privacy .
Leggi tutto
Non ci sono ancora commenti su questo articolo.

Articoli consigliati