Come creare un blog e guadagnare

Aggiornato: 2023-01-27
Come creare un blog e guadagnare
Il blogging può essere un'attività molto redditizia, ma richiede competenze multidisciplinari, sul sapere scrivere per il web, di informatica di base, di comunicazione e marketing. Ci sono vari rami profittevoli, come l'affiliate marketing, la native advertising, e le attività da influencer. Prima di attivare questi strumenti di guadagno è necessario rendere noto il blog, creando una community.
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Indice

Cos'è un blog

Un blog (abbreviazione di “weblog”) è un diario online dove una persona può inserire contenuti, sotto forma di articoli o post, organizzati in ordine temporale. Un blog può ospitare argomenti di natura professionale e non, pubblicati con una cadenza decisa dal proprietario. Un blog può essere un hobby ma anche un lavoro, e alcune persone sono blogger professionisti.

Come aprire un blog e guadagnare? Ci sono blog che generano fino a 100.000 euro al mese di profitti: ecco una guida completa per fare blogging in modo efficace e valutare diversi strumenti di guadagno, in modo che il blog possa diventare un lavoro a tutti gli effetti.

Blogging: di cosa si tratta?

Il blogging è una professione che richiede competenze multidisciplinari: dalla comunicazione alle basi di informatica, dalla lettura di statistiche al saper scrivere bene. Se aspiri a diventare blogger professionista, è necessario analizzare le differenze da conoscere per iniziare.

Qual è la differenza tra blog e sito web

Un sito web è qualcosa di statico, in cui vengono inserite delle pagine con contenuti destinati a durare nel tempo. Immaginiamo un sito web di un professionista: inserirà delle pagine in cui scriverà chi è, dove si trova lo studio, come contattarlo, i suoi valori professionali, e il portfolio dei suoi lavori migliori. Queste pagine possono essere aggiornate raramente, e hanno contenuti evergreen. Il sito web è composto da pagine.

Quindi, il blog è un tipo specifico di sito web. Un blog è uno spazio dinamico, in cui vengono aggiunti contenuti freschi, nuovi articoli, legati ai temi caldi del settore, e che non hanno un diretto intento pubblicitario. Un professionista, come quello dell'esempio precedente, potrebbe affiancare il sito web a un blog, producendo articoli pertinenti al suo settore, o commissionandoli a qualcuno. Il blog è composto da articoli, che presentano delle categorie e delle tag.

Il sito è un biglietto da visita virtuale, dove "atterra" chi già conosce il professionista, accedendo dal link nella firma dell'email, dal link scritto sul biglietto da visita, o cercando su Google il professionista. Serve a dare autorevolezza e dare delle informazioni complete a chi ha già, probabilmente, avuto un primo contatto, o l'ha avuto in passato: non averlo, farebbe pensare che una persona non esista nel web, e oggi questo è un danno di immagine. Il sito web, se di natura professionale, promuove chi lo ha creato o un suo progetto: presenta il proprietario o la proprietaria del sito, o l'azienda, allo scopo di avere un ritorno di digital branding e proporre servizi.

Il blog, invece, di solito associato al sito, serve per catturare persone non direttamente interessate al professionista o al brand, che spesso non lo conoscono neanche, ma che sono interessate all'argomento. Tramite articoli informativi, ben scritti, approfonditi, legati all'attualità o "evergreen", il proprietario del blog ha l'occasione di "catturare" persone che stanno facendo delle ricerche nel web, e, se gli articoli sono ben posizionati, "atterrano" sul blog per avere delle prime informazioni, per poi, magari, cliccare su una call to action oppure iscriversi alla newsletter: questo rende autorevoli nel settore, usando la tecnica del content marketing.

A volte i blog fanno anche parte di siti web più grandi, come gli e-commerce o i siti web aziendali. In pratica, il blog è pur sempre un sito web, tuttavia non tutti i siti web sono dei blog.

Tipi di Blog

Esistono diversi tipi di blog. Vediamo i casi più comuni.

Blog aziendale

Il blog aziendale viene associato al sito di un brand di qualsiasi ramo produttivo, allo scopo di segnalare le news del settore e/o allo scopo di scrivere contenuti evergreen, lunghi ed approfonditi, sulle tipiche domande che i potenziali clienti si fanno e cercano sul web. Lo scopo del blog è acquisire autorevolezza e fidelizzare dei prospect, dei potenziali clienti che magari lasciano già un contatto, entrando nelle "cerchie" dell'azienda, che potrà, tramite Dem e Newsletter, portare l'utente a ritornare sul blog o a fare un'azione remunerativa.

Blog di attualità

I blog di attualità sono blog generalisti, che puntano su notizie fresche. Spesso, sono blog multi-autore, e, riuscendo ad intercettare temi di grido e scrivendo titoli accattivanti, è possibile comparire su Google News e Google Discover.

Blog tematico

I blog tematici sono blog verticali che trattano un solo argomento o alcuni argomenti correlati. Alcuni esempi possono essere: un blog su anime e manga, un blog su giochi di ruolo e videogiochi, un blog dedicato alla formazione oppure alla tecnologia. Sono blog che attirano appassionati del settore, per ragioni professionali oppure hobbistiche, ed è facile fidelizzare i lettori tramite una newsletter o tramite i propri social networks. Degli esempi di blog verticali sono i blog di viaggi oppure i blog di moda.

Blog personale

Un blog personale è un diario online in cui il o la blogger scrive le sue opinioni o racconta episodi della sua vita presente o passata. Di solito, ha un pubblico molto affezionato, più che al blog e ai suoi temi, al personaggio, che a volte può essere un o una influencer, ed esprimersi anche tramite altri social media.

Perché dovrei creare un blog?

Creare un blog ha un costo irrisorio (alcune piattaforme sono persino gratuite, altre hanno costi annuali davvero sostenibili), e il vero costo è il tempo che vi si dedica. Per chi è agli inizi, come blogger, è consigliabile parlare di un tema di cui si è esperti o per cui si ha passione. Un blog può diventare remunerativo in vari modi: potrebbe ospitare link di affiliazioni, oppure pubbliredazionali, oppure potrebbe essere remunerativo in modo indiretto, portando prestigio al professionista o all'azienda che lo crea, e quindi nuovi clienti.

Richiede sicuramente impegno e costanza, ma è chi lo crea e lo gestisce che può calibrare un ritmo per lui, o lei, sostenibile, anche solo di un articolo al mese o alla settimana, basta che il piano editoriale sia poi seguito e rispettato, per non deludere i e le seguaci.

Le fasi della creazione di un blog

Come aprire un blog? Farlo, comporta varie fasi, che non vanno vissute con fretta. Scegliere il nome è importante, così come creare un logo e decidere di cosa scrivere e perché. Si inizia con una ricerca di mercato, in cui si esplorano i potenziali competitor e si fanno ricerche immaginandosi un potenziale lettore o lettrice "da catturare".

Segue una fase in cui dovrai creare mentalmente un lettore o lettrice ideale, che chiameremo buyer persona, definendo il suo profilo e immaginandola in relazione al suo blog. Potrebbero anche essere profili diversi, per età, genere, estrazione sociale, provenienza e livello culturale, ma non bisogna esagerare, altrimenti il messaggio risulterà annacquato. Bisognerà tenere conto del livello di digitalizzazione del proprio target e scrivere in modo da risultare comprensibili.

Trovare il tuo "perché"

Un blog non si apre per caso o perché lo si è visto fare a persone stimate o magari un po' invidiate. Per non rischiare di disperdere energie alla cieca, devi valutarne l'apertura e comprendere se è un progetto che ti interessa e appassiona, e a cui riuscirai a dare costanza. Va tenuto conto del fatto che il 60% dei blog viene abbandonato, ed è quindi importante prendere un impegno con te stesso e col tuo pubblico.

Quando comincerai ad avere followers, avrai una piccola responsabilità verso di loro, anche se non ti paga, e non andrebbe bene se desistessi all'improvviso. Devi ragionare non solo sugli argomenti che tratterai, ma anche sul come lo farai. Ad esempio, dovrai decidere un tone of voice, che potrebbe essere amichevole e informale, oppure serioso e tecnico, o ancora in mille modi diversi, ma dovrà essere un modo di scrivere che ti risulta naturale e non artificioso.

Scegliere la nicchia a cui vuoi rivolgerti

Se stai pensando di aprire un blog a tema gaming, non pensare di diventare leader del settore in poche settimane. Se invece stai pensando di aprire un blog che parli di un particolare gioco o magari del gaming in provincia di Vicenza, allora hai buone possibilità di avere un tuo pubblico.

Il trucco per avere successo è la differenziazione. Prima di lanciarti in una nicchia, fai una piccola ricerca di mercato per capire se c'è un vero e proprio "vuoto" che potrebbe essere riempito da te. Dopo, cerca di capire se effettivamente quel vuoto c'è perché nessuno sarebbe interessato o interessata a quei contenuti o se invece quel vuoto rappresenta un'opportunità succulenta per te. Non scegliere nicchie a caso, lontane dalla tua sensibilità, perché scrivere di temi a te lontani sarebbe innaturale. Infine, devi vincere la paura di non essere letto da nessuno o essere criticato: lanciati e si vedrà!

Cosa scrivere in un blog: nicchie per blog

Quando avrai scelto la tua nicchia di riferimento, dovrai fare molta ricerca. Un tempo, questa ricerca avveniva tramite altri blog e tramite forum, ma nell'era del web 2.0 la ricerca va condotta anche e soprattutto tramite social networks. Infatti, dovrai capire come pensano i tuoi potenziali lettori, di cosa hanno bisogno, cosa cercano, che linguaggio usano, e poi potrai creare contenuti interessanti e potenzialmente virali.

Gli articoli potranno rispondere a domande che sono "nell'aria" nella nicchia: cosa, come, quando, perché, come, dove. La scelta degli argomenti non deve essere meccanica, ma deve rispondere a una richiesta concreta. Il tutto sarà corredato dalla tua passione e dalla tua competenza.

Ma...come capire se una nicchia è profittevole?

Lo studio indicato finora serve a studiare il target e organizzare un piano editoriale, ma c'è una fase che precede questo: quella della ricerca di settore, allo scopo di capire se il tema scelto ha potenzialità remunerative.

Verifica la presenza di programmi di affiliazione

Studiando il settore, tramite blog, forum e social media, potrai verificare se un blog del tema che hai scelto può attirare l'attenzione di programmi di affiliazione. Dovrai comprendere se sei appetibile per l'affiliate marketing.

Ad esempio, un blog per appassionati della lettura di romanzi gialli potrebbe recensirli, e poi indicare, sotto ogni recensione, il link Amazon per acquistare, oppure un blog che parla di giocattoli per bambini sotto i 3 anni potrebbe vedere se dei produttori di giocattoli desiderano un'affiliazione.

Poi, ad esempio, ci sono i blog che hanno come tema la formazione professionale, che possono collaborare con scuole ed enti di formazione, prendendo parte di un progetto di affiliazione. Sono tante le nicchie profittevoli, e in cui l'affiliazione è un ottimo strumento di guadagno, basta solo scegliere bene.

Verifica la presenza di inserzioni

Hai mai notato che per alcune ricerche su Google non ci sono annunci, ma direttamente i risultati organici? Si tratta di parole chiave non competitive e di scarso interesse a fine di profitto. Questo controllo ti dà anche indicazioni sui temi su cui stiamo pensando di scrivere: alcune parole chiave ispirano sicuramente contenuti interessanti e utili, ma l'assenza di inserzioni è un ottimo indizio per valutare se sei davvero sulla buona strada.

Verifica (generale) SULLA presenza di competitor

Prima di avventurarsi nell'apertura di un blog di nicchia, va fatta una ricerca di massima, per capire quali competitor popolano il settore, che tipo di contenuti pubblicano, e da che persone è composta la community attorno ai nostri competitor. Queste informazioni possono aiutarci ad orientare il nostro blog nel modo corretto.

SMART (Smart, Measurable, Achievable, Relevant, Time-bound)

Un blog deve avere degli obiettivi SMART, che è anche un acronimo, che indica che gli obiettivi devono essere:

  • Specific (specifici).
  • Measurable (misurabili).
  • Achievable (realizzabili).
  • Relevant (rilevanti).
  • Time-bound (con un orizzonte temporale).

I passaggi per la creazione di un blog

Ecco una guida che indica le tappe per la creazione di un blog di successo:

  • Comprare dominio e hosting.
  • Installare l'SSL.
  • Scaricare un software FTP.
  • Scaricare il CMS da Wordpress.org.
  • Estrarre dal file zip il CMS.
  • Creare un database.
  • Modificare il file di testo.
  • Aprire l'ftp e abbinare il proprio hosting.
  • Caricare il file.
  • Avviare la procedura wizard di installazione di Wordpress.

Se però si ha una versione di hosting con wordpress gestito, queste fasi non saranno necessarie, e si passerà direttamente a queste:

  • Configurare Wordpress.
  • Consultare le impostazioni generali, inserire il nome del blog.
  • Decidere la struttura dei permalink (i link diretti degli articoli, che potrebbero essere alfanumerici, contenere il titolo, o contenere anche la data).
  • Installare il tema.
  • Creare le pagine base (chi siamo/chi sono, contatti etc etc) e il o i menù.
  • Creare articoli e categorie (anche le tag, ma meglio farne poche, perché sono un'arma a doppio taglio).
  • Collegare gli strumenti di analisi delle visite.
  • Ottimizzare.
  • Pubblicare i contenuti.

Comprare il dominio e l’hosting

Il primo passo è l'acquisto del dominio (che determinerà la url del nostro indirizzo, un esempio è www.nomesito.it), e dell'hosting (è colui che ospita in senso materiale i nostri contenuti). Esistono varie soluzioni, da quelle più care ad alcune opzioni gratuite, ma ogni scelta ha pregi e difetti ed è bene riflettere accuratamente.

Tra le opzioni a pagamento, spiccano SiteGround, molto competitivo col suo piano StartUp, Register.it e Aruba.it, che propongono la versione con Wordpress gestito (adatto a chi non è un informatico) o, ad esempio, l'hosting Linux.

Creare il design e la struttura del blog

Prima di aprire il blog, dovresti pensare al design che desideri. Ogni blog ha un layout diverso, e se ne possono sperimentare diversi nel tempo. Il template dovrebbe avere come riferimento i colori del tuo logo, e può essere costruito "a mano" da un web designer (potresti trovarlo, ad esempio, su Fiverr), affidato a una web agency, oppure configurato, in modo user friendly, tramite una veloce personalizzazione.

Entrambe le scelte hanno vantaggi e svantaggi: affidarsi a un freelance (o a un'agenzia) permette di avere una maggiore personalizzazione, perché la persona o l'agenzia a cui ti affideresti potrà costruire, tramite compenso, l'idea che gli hai illustrato. Probabilmente, però, dipenderesti da loro per ogni piccola modifica. Usare invece un tema standard, magari leggermente personalizzato nei font, nei colori, e nei widget, ti permetterebbe di essere autonomo, non spendere, ma di spaziare molto meno con la fantasia, sia per le limitate capacità tecniche che potremmo avere, sia perché si tratta di soluzioni standard.

Una buona soluzione, usata anche da alcuni blogger professionisti, è il tema Astra, pratico e versatile. Chi vuole progettare il layout da zero potrebbe installare Elementor. Molti temi interessanti, anche gratuiti, si trovano sulla piattaforma ThemeForest.

La struttura del blog, quindi l'architettura vera e propria, può essere pensata ancora prima di pensare a dominio ed hosting: si possono organizzare i contenuti che si pensa di scrivere, dividendoli in categorie, in modo che siano più o meno tutte popolate in modo equilibrato. Questa operazione va fatta bene, perché cambiare la struttura in corso d'opera è complesso e poco efficace.

Creare le pagine principali del tuo blog

Il blog contiene due tipi di contenuti: le pagine e gli articoli. Le pagine sono statiche, e descrivono chi sei, come contattarti, dove sei, i tuoi valori. Gli articoli invece sono dinamici, e sarebbe meglio scriverne con una certa costanza, ideando prima un piano editoriale e impegnandosi a rispettare il calendario.

Fare un’approfondita ricerca di keyword e creare il piano editoriale

Se stai partendo con un blog da zero, la ricerca keyword può partire dai competitor. Individuerai un content gap potenziale e, in base alla facilità indicata dai tuoi tool (come SeoZoom, SemRush o Ahrefs), per ogni keyword, e in base alla pertinenza col tuo progetto, potresti ideare dei macro-temi, individuare la categoria adatta per ogni argomento e progettare le cadenze delle uscite, ideando un piano editoriale e il relativo calendario.

SeoZoom, ad esempio, per ogni chiave, indica l'opportunità, il costo Pay per Click con cui la parola viene sponsorizzata a pagamento, e il volume mensile. Parti da long tail keyword, chiavi a coda lunga semplici da colonizzare.

Le parole chiave sono:

  • Navigazionali (dove andare).
  • Transazionali (cosa fare).
  • Informazionali (cosa sapere).

Tutti e tre i tipi possono essere funzionali al tuo blog, ma dovrai capire come renderle utili al tuo progetto di content marketing.

Scrivere il tuo primo articolo

Scrivere su un blog: come si fa? Tutti noi siamo abituati a scrivere con le regole che ci hanno insegnato a scuola. Quanti e quante insegnanti ci hanno bacchettato sulla poca varietà delle parole usate? Così, ci siamo abituati, nel caso stessimo scrivendo del Primo Ministro, di alternare il suo nome a parole come Capo di Stato, Premier e qualsiasi altro sinonimo esistente.

La scrittura sul web ha altre regole. Ad esempio, la parola chiave o frase chiave deve essere ben presente e chiara, in modo che il bot di Google e di altri motori di ricerca (immaginiamocelo come un "robottino", o un drone, che vaga per il web a caccia di contenuti nuovi, cercando di capire di cosa parlano) possano avere chiare le idee sul tema del tuo articolo e del tuo blog. Attenzione a non esagerare dal lato opposto: insistere su una parola chiave può creare keyword stuffing, cosa che non piace ai motori di ricerca.

Quando scrivi un articolo, ricordati di citare sempre le fonti e verificare di prima mano le informazioni inserite.

Ottimizzare la SEO

Ottimizzare la SEO

fonte: Adobe Stock

Ci sono altre regole da seguire, ma ci vengono in aiuto alcuni tool, alcuni totalmente gratuiti, altri a pagamento e altri, come Yoast Seo, freemium, ovvero gratuiti in una versione ridotta. Ad esempio, Yoast Seo e Rank Math sono dei plug in di Wordpress che permettono di avere delle prime indicazioni sull'ottimizzazione, dandoci le regole base della Seo On Page. Esiste uno strumento simile, e anche più sofisticato, per gli abbonati a SeoZoom. Queste regole "meccaniche" sono solo un punto di partenza, e non ce ne sarà bisogno in futuro.

Quando si scrive un articolo, si devono prima pensare le parole chiave principali e correlate. Queste parole dovranno essere presenti:

  • Nel titolo SEO.
  • Nel titolo H1.
  • Nei sottotitoli H3, H4 ed eventuali sottotitoli minori.
  • Nei titoli Alt delle immagini (senza esagerare: il titolo alt deve comunque essere pertinente all'immagine).
  • Nella meta descrizione.
  • Nella parte del testo, soprattutto quella above the fold, in alto, che è la prima ad essere scansionata dai bot dei motori di ricerca.

Gli headline devono essere efficaci e persuasivi, e devono contenere delle power words, perché è l'appiglio per portare il lettore dentro al tuo contenuto.

Questo è un inizio. Considera che, diversamente dagli articoli per il cartaceo, potrai tornare a ritoccare il tuo articolo, per migliorarne l'ottimizzazione seo in base alle informazioni ricevute dai tuoi strumenti di controllo (Google Search Console, ma anche Google Analytics o altri sistemi di analisi dati) o per renderli più freschi e aggiornati.

La scelta del CMS

Che sia scelto un dominio di secondo livello (il nome del nostro brand seguito dall'estensione .com, .it o altre che valuteremo) oppure di terzo (un blog tuonome.wordpress.com o tuonome.altervista.org e tante altre possibilità), la prima scelta da fare è dove alloggiare. Ogni CMS (content management system), così viene chiamato il sistema che ospita i tuoi contenuti e ti permette di gestirli, ha vantaggi e svantaggi che non rendono uno strumento migliore o peggiore in assoluto, ma la scelta dipende molto dalle personali esigenze.

Il nome dominio va scelto dopo una piccola ricerca di mercato, per controllare eventuali omonimie, e richiede un lavoro creativo di naming: sarebbe meglio contenesse il nome della persona o del brand associato ad altro, a seconda delle esigenze. Deve essere breve e incisivo, e altamente pertinente con ciò di cui scriverai.

Analizziamo adesso le alternative più gettonate (adottate dalla maggior parte di blogger) riguardo ai CMS, per puntare ad aprire un blog di successo:

  • Wordpress.org.
  • Joomla.
  • Drupal.
  • Magento (per e-commerce).
  • Shopify (per e-commerce).

Il CMS consigliato è Wordpress, perché è pratico da usare e consente di creare facilmente un blog di successo.

I vantaggi e gli svantaggi dei CMS gratuiti

Iniziare con un CMS gratuito ha dei vantaggi ma anche dei vincoli che è bene sapere prima di avventurarsi nell'una o nell'altra scelta.

Vantaggi dei CMS gratuiti:

  • Nessun esborso monetario, e quindi zero spese.
  • Creazione del sito in pochi passaggi: in pochi clic, il blog è pronto all'uso.
  • La possibilità di effettuare la configurazione in maniera semplice e veloce.
  • Non sono necessarie conoscenze e competenze tecniche per il loro utilizzo.

Svantaggi dei CMS gratuiti:

  • L’URL non è personalizzabile.
  • Lo spazio web è spesso limitato.
  • La scelta dei temi e del design è estremamente ridotta.
  • Un'assistenza essenziale per i problemi tecnici.
  • Soluzione inadatta a un obiettivo business.
  • Poco spazio per video e immagini.
  • Spesso la piattaforma impone di ospitare della pubblicità.

Come creare un blog gratis? vediamo insieme le varie opzioni...

Come creare un blog con WordPress

Moltissimi blogger amatoriali, seriamente appassionati, e anche abbastanza noti nel web, hanno iniziato con un blog su wordpress, che si può aprire gratuitamente con un dominio di terzo livello (tuonome.wordpress.com) in pochissimi passaggi.

Creazione blog wordpress

Il profilo si crea in pochi click, anche loggandosi tramite account Google o Apple. La gestione e l'inserimento di pagine e articoli, tag e categorie, è molto semplice e intuitiva. Molti blogger ormai famosi continuano ad usare questa versione, che "piace" a Google, e quindi permette di posizionarsi bene. Ha un discreto sistema di Analytics gestito da Jetpack e già presente senza che siano necessarie installazioni. Purtroppo, però, la versione gratuita solo 3 Giga di spazio, ha banner pubblicitari, e non ha la possibilità di usare i plug in, indispensabili per la SEO e per una gestione professionale, i quali sono invece installabili, ma non tutti, tramite uno dei pacchetti a pagamento tra i più cari.

Infatti, se con una spesa limitata è possibile avere un dominio di secondo livello, per avere la versione con i plugin è necessario arrivare a cifre sostenute, e non sempre è il caso. Il problema di un blog aperto gratuitamente su Wordpress.com si pone quando il blog inizia a diventare grosso e famoso e il proprietario desidera trasferirsi in una piattaforma più professionale: diventa difficile farlo con la versione senza plugin, che impedisce di fare dei redirect 301, e questo convince molti blogger a rimanere ancorati alla piattaforma Wordpress.com.

Non devi confondere Wordpress.com con Wordpress.org, da cui è possibile, gratuitamente, scaricare il CMS di Wordpress e installarlo, sulle piattaforme che permettono di farlo. Questa versione di Wordpress, una volta installata nel proprio hosting, dà la possibilità di installare tutti i plugin e tutti i template, ed è una delle più utilizzate al mondo.

Come creare un blog con Blogger

Blogger è una piattaforma storica e gratuita, ed essendo di Google potrebbe avere un privilegio nel posizionamento. Per creare un account basta loggarsi con Gmail, andare su blogger.com, andare su crea blog, scegliere l'indirizzo, il titolo, il tema e procedere con la creazione.

Come fare un blog social con Tumblr

Una soluzione spesso sottovalutata è Tumblr, servizio di microblogging utile a chi vuole un progetto essenziale e minimale. Per aprire un blog su questa piattaforma è sufficiente andare su tumblr.com e iscriversi, scegliendo nome, indirizzo e tema.

Come creare un blog con Altervista

Una soluzione molto usata in Italia, per blogger emergenti, è Altervista. Fino a qualche anno fa, Altervista dava due possibilità: usare un AlterBlog progettato da loro o installare manualmente Wordpress o un altro CMS. Oggi, l'AlterBlog è un blog Wordpress, che chi si iscrive troverà già installato.

La versione free ha un dominio di terzo livello (tuonome.altervista.org) ed è possibile guadagnare, ma solo tramite sistemi Altervista. Lo spazio fornito è illimitato. Esiste anche la versione col dominio di secondo livello, acquistabile sempre tramite la piattaforma, con una spesa moderata. I temi installabili sono una selezione ristretta.

Come creare un blog privato

Un scelta particolare potrebbe essere quella di creare un blog privato, che sia accessibile solo ad una rete di utenti selezionati. Tecnicamente, è possibile creare accessi tramite password. Si tratta di una scelta particolare, ma che potrebbe avere senso a seconda di qual è l'obiettivo del blogger.

Come si fa funzionare un blog?

Un blog può di fatto vendere prodotti e servizi, ma il modo in cui i servizi sono proposti non è pubblicitario: la migliore tecnica è quella nota come content marketing, che consiste nella generazione di contenuti di valore di temi pertinenti a quello che poi andrai a proporre.

La creazione di questi contenuti ha vari scopi:

  • Posizionarsi nel web in un settore di nostro interesse.
  • Aumentare la propria Reputazione sul tema per essere percepiti come esperti del settore.
  • Aumentare il Personal Branding (di un professionista) o branding aziendale.
  • Fidelizzare i potenziali clienti.
  • Fare Brand Awareness (arrivare da chi non conosce il brand).
  • Fare Brand Identity (ribadendo i propri valori e raccontandoli ai lettori sul web).

I contenuti, quindi, non saranno focalizzati sulla promozione, ma daranno valore ai lettori, rispondendo ai loro dubbi e fornendo soluzioni utili.

Come puoi fare soldi con un blog?

Il blog può far guadagnare in modo diretto o indiretto, diventando una vera e propria fonte di reddito. Ad esempio, aumentare il tuo personal branding può portarti ad aumentare i prodotti o i servizi che vendiamo.

Poi ci sono forme di guadagno più lineari e immediate, come la creazione di un e-commerce (un vero e proprio negozio virtuale), la vendita di corsi di formazione o servizi, la creazione di podcast con sponsorizzazioni, la scrittura di recensioni e la creazione di partnership (influence marketing).

Quale sia la migliore dipende dall'obiettivo: vediamole insieme per avere una panoramica.

Adsense

Adsense è un programma di advertising di Big G, che permette di inserire dei banner che, se visualizzati o cliccati, portano denaro al blog. Questa soluzione è però adatta solo a blog molto visitati, perché un blog emergente rischia di sporcare le sue pagine con tanti banner ma avere pochi euro al mese di guadagno. Sulle adsense non c'è un unico punto di vista: alcune persone pensano che appesantiscano troppo il sito, peggiorando la user experience, altri che sia una buona opportunità di entrate economiche.

Programma di affiliazione

Il più noto programma di affiliazione è quello di Amazon. Ha numerosi vantaggi, uno dei quali è quello di poter vendere qualsiasi prodotto senza doverlo avere in magazzino e senza doversi focalizzare su una nicchia. La percentuale di guadagno è però diversa da prodotto a prodotto. Il blogger può essere pagato in denaro o buoni Amazon. Molti blogger riescono a ricavarne uno stipendio vero e proprio.

Ci sono poi altri programmi, specifici delle varie nicchie. Ad esempio, alcuni blog che parlano di formazione sono affiliati a chi vende corsi o libri legati a temi di formazione. Si possono guadagnare cifre alte, ma vanno sempre valutate le percentuali che mette a disposizione il programma.

Contenuti sponsorizzati

Un blogger che diventa esperto in un settore potrebbe diventare di interesse per brand o professionisti che in quel settore hanno bisogno di farsi conoscere. Ospitando articoli che promuovono un prodotto o servizio, o magari delle interviste, possono ricevere anche compensi elevati.

Si tratta di contenuti sponsorizzati, chiamati anche pubbliredazionali, e non devono essere troppo invasivi: ad esempio, si potrebbe lasciare il blog il più possibile nativo e fare, ad esempio, un contenuto sponsorizzato su dieci. Una cosa importante, per essere trasparenti con i lettori, è dichiarare che il contenuto è sponsorizzato, con un tag o una scritta.

Come aumentare le visite al blog

Per aumentare le visite al proprio blog, soprattutto all'inizio, e trasformare il proprio blog in un blog di successo, è necessario pubblicizzarlo sui social networks. Si posso usare gruppi, pagine e profili, ma non si deve mai essere invadenti. Inoltre, non va trascurata la SEO nei suoi vari aspetti e i rapporti con le altre persone che fanno blogging nel settore.

Social media

Una buona prassi è quella di iscriversi ai gruppi Facebook o Linkedin in cui i propri contenuti sarebbero apprezzati e pubblicarli, dopo aver chiesto permesso all'amministratore del gruppo. Si deve essere sempre molto gentili, e si deve accompagnare il link con un'introduzione garbata, come ad esempio "Sperando che possa essere di Vostro interesse", altrimenti si potrebbe produrre l'effetto contrario.

Se il contenuto piace, è ben presentato, e viene letto, e se gli invii non sono frequenti, alcune persone decideranno anche di condividerlo, e le condivisioni renderanno il blog noto a nuovi potenziali lettori.

I social più adatti a divulgare i nostri contenuti sono:

  • Facebook (contenuti scritti, video e visuali).
  • Linkedin (contenuti scritti, video e visuali).
  • Instagram (contenuti visuali).
  • Pinterest (contenuti visuali).
  • Youtube (contenuti video).
  • Twitter (contenuti scritti e visuali).

Oltre a divulgare i contenuti, dovrai prendere parte a queste community, diventarne membro attivo, per essere credibile e suscitare interesse.

Creare relazioni con altri blogger

I blogger, di temi affini ma non solo, possono cooperare tra loro, darsi visibilità a vicenda, o in modo complementare. Non si tratta di uno "scambio link", prassi non simpatica a Google, ma di una relazione che ha lo scopo di accrescere la reputazione da ambo le parti. Una buona idea potrebbe essere creare una vera e propria rete che comprenda i e le blogger che si occupano di temi affini.

SEO

Un blog deve fare un buon lavoro sulla SEO senza trascurare nessun aspetto. Per questo, è necessario collegare la Google Search Console e inviare la sitemap, in modo che google possa rilevare correttamente le nostre pagine e i nostri articoli. Tramite questo e altri strumenti, potremmo ottimizzare il nostro sito web da vari punti di vista.

La SEO, infatti, ha tre aree:

  • SEO on page.
  • SEO on site o SEO tecnica.
  • SEO off site.

La SEO on page consiste nell'ottimizzazione degli articoli e delle pagine, ma anche di tag, categorie, contenuti audio e video, in modo che i bot di Google percepiscano questi contenuti come pertinenti e di valore.

La SEO on page da sola non basta: ci vuole una buona SEO on site, che consiste in un'architettura pulita del sito web, dove le categorie, le sottocategorie, la gerarchia delle pagine, risulta lineare, ordinata, e ottimizzata rispetto alla SEO. Deve essere presente anche un percorso che permetta una buona navigabilità tra pagine e sezioni (breadcrumbs) e una buona user experience, l'ottimizzazione mobile, la velocità delle pagine, e la cura dei potenziali errori (pagine 3XX, 4XX e 5XX), tramite una periodica azione di SEO Audit. Ci sono ottimi strumenti, come Screaming Frog (freemium), Ahrefs (freemium) e SeoZoom (a pagamento).

La SEO off site comprende tutte le azioni, online e offline, che migliorano il branding del blog. Una buona tecnica sono i pubbliredazionali, l'article marketing e il guest posting, che possono scatenare un ritorno di immagine naturale, e quindi una buona link earning.

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    2023-07-04, 19:33
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