Cos'è la link building?

Aggiornato: 2022-04-14
Cos'è la link building?
Cos'è la Link Building? E' una tecnica che permette di aumentare la quantità di link in ingresso, provenienti da siti di qualità e pertinenti, allo scopo di convincere Google dell'autorevolezza del nostro sito web e quindi posizionarlo sulle pagine di ricerca Google. Si tratta di una tecnica SEO che richiede esperienza e prudenza, per non rischiare di rimanere intrappolati nelle penalizzazioni di Google. Verranno illustrati i principali strumenti di questa affascinante strategia.
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Indice

Cos'è la link building?

Molti siti e blog curano i propri contenuti, la loro qualità, la scelta di parole chiave che soddisfano i requisiti delle ricerche dei motori di ricerca, tuttavia non riescono a posizionarsi in modo soddisfacente sui motori di ricerca e, in particolare, su Google.

Spesso quello che manca è un lavoro di Link Building. Non è detto che il sito in questione non contenga già link, interni ed esterni, e neanche che non riceva link da altri siti web, anche autorevoli, ma è probabile che ciò avvenga in modo casuale e senza un'adeguata strategia di link building.

È il momento di conoscere le potenzialità di questo importante strumento di Digital Marketing, e di imparare ad orientarsi tra le insidie delle penalizzazioni rivolte a chi non fa una tattica di link building ragionata.

Innanzitutto, cos'è la link building? Si tratta della pratica di "costruire" ad hoc dei backlinks (collegamenti ipertestuali a senso unico) allo scopo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.

Link building: un esempio pratico

Per capire cos'è la link building, facciamo un esempio pratico: immaginiamo che ci sia un blog di un amatore, seriamente appassionato e che si impegna a produrre contenuti di qualità. In poco tempo, il suo sito potrebbe diventare autorevole nel suo ambiente, e altri siti potrebbero linkarlo e raccomandarlo come fonte affidabile. Un tempo, ciò bastava a posizionare il sito sulle prime pagine delle ricerche, ma oggi ciò potrebbe non bastare.

Infatti, diversamente dal passato, in cui si ricevevano molti backlinks da siti sconosciuti, in modo "naturale", oggi quasi tutti i siti web professionali usano l'attributo "nofollow" quando linkano siti sconosciuti, e questo, come vedremo fra poco, non attiva meccanismi di link building.

Che cos'è un link e perché il linking è importante?

Un link è un collegamento ipertestuale HTML, proveniente da un altro sito web o blog, che punta sul tuo sito web, sulla homepage o su una delle pagine secondarie. Non tutti i link hanno valore: maggiore è l'autorevolezza (domain authority) del sito ospitante il link, maggiore è il valore di un link ricevuto. È rilevante anche il testo che viene scelto per linkare un nostro contenuto (anchor text o semplicemente "àncora").

Per capire perché i link in entrata sono importanti (e perché oggi una pagina che ne ha tanti viene considerata importante) dovremmo ripercorrere la storia del World Wide Web. Un tempo, prima che esistesse Google, ai tempi di Yahoo e di Altavista, a determinare il posizionamento erano i contenuti delle pagine. Non era attribuito nessun potere alla presenza di link in entrata e in uscita. Cosa è successo dopo l'avvento di Google?

PageRank

Si tratta di un algoritmo introdotto da Google per dare punteggio ai siti web e decidere come posizionarli, in base ai contenuti, ma anche e soprattutto in base alla presenza di link in entrata. Non conta semplicemente il numero di link, ma la qualità dei siti di provenienza. Infatti, il ragionamento che stava dietro a questa scelta è che più un sito web viene attenzionato da siti autorevoli, più è esso stesso ad essere una fonte autorevole.

Come è Nato Page Rank? Tutto inizia da Larry Page (fondatore di Google, insieme a Sergey Brin), che comprende che un backlink di qualità (ad esempio Wikipedia) dovrebbe contare più di cento backlinks da siti scadenti. Larry, quindi, introdusse una scala da uno a dieci per classificare i siti in base alla loro autorevolezza derivata dai backlinks da siti web anch'essi autorevoli.

PageRank è stato il primo dei tanti algoritmi progettati dal colosso Google per creare una gerarchia tra i siti web presenti nelle pagine di ricerca. Ve ne sono degli altri che analizzeremo in seguito, ma è importante chiarire che fin dall'inizio, quindi già a partire da questo primo algoritmo, Google dava estrema rilevanza ai link.

Algoritmo Penguin

I due principali aggiornamenti all'algoritmo di Google sono Panda e Penguin: il primo esamina e classifica la qualità dei contenuti, mentre il secondo si occupa di quelli di scarsa qualità: un sito che sta facendo una strategia di link building in modo maldestro potrebbe essere vittima di Penguin.

Penguin è uscito nel 2012, ma è diventato pienamente operativo nel 2017. Si occupa di valutare la qualità dei link (ricordiamo che i link in ingresso di cattiva qualità possono addirittura causare una discesa nelle pagine di ricerca), dei testi di ancoraggio (anchor text, il testo di riferimento del link), dei contenuti hackerati e dei cosiddetti publiredazionali (i contenuti sponsorizzati, ospitati da un sito web in cambio di un compenso).

Prima di Penguin, non si prestava attenzione né al contenuto della pagina linkata, né a quello della pagina linkante. Era solo una questione di quantità: nel 2012, invece, Google dà questa svolta, per colpire la compravendita indiscriminata di backlinks da siti a caso, quello che il maggior esperto del tema in Italia, Ivano di Biasi, chiama "doping".

Link juice

Juice, in inglese, significa succo. Immaginate che questo "succo" passi da un sito all'altro grazie ai backlinks, e che il "juice" di un sito aumenti grazie alle strategie di inbound link e di external link. Quindi, maggiore sarà la link popularity di un sito (il numero di siti che forniscono backlinks), maggiore sarà il suo link juice.

Tipi di anchor

L'anchor text (o semplicemente àncora, o testo di ancoraggio, in italiano) è il testo che accompagna i link contenente la Uurl del sito web di destinazione. Assume grande importanza in quanto gli algoritmi di Google sono sempre all'erta per capire se l'anchor text è o meno "manipolativo".

Infatti, molti avventori delle strategie di link building, riempiono gli anchor text di parole chiave, nel tentativo di migliorare la propria autorevolezza su Google. L'iper-ottimizzazione è però vista, da Google, come manipolazione, ovvero come quella pratica nota col nome di Black Hat Seo (si chiama così dal cappello nero indossato dai "cattivi" nei film western), che, a lungo andare, può anche portare alla cancellazione dai o altri motori di ricerca.

Ovviamente, invece, quando un sito o un blog linka un nostro sito web in modo spontaneo, non possiamo avere alcun controllo sull'anchor text che potrebbe scegliere.

L'anchor text, per essere efficace, dovrebbe essere composto da un numero tra le tre e le cinque parole, ed essere "parlante", quindi essere coerente col contenuto su cui si "atterrerà" inseguendo quel link, e, possibilmente, contenere una parola chiave.

La pagina di atterraggio deve essere altamente informativa e quindi di alta qualità, e sarebbe meglio che i link puntasse su una pagina secondaria, completamente dedicata al tema indicato nell'anchor text, e non alla homepage.

Vediamo i principali tipi di anchor text:

Corrispondenza esatta

Quando un anchor text contiene la frase chiave, si dice che c'è una corrispondenza esatta. Sono anchor molto controllate dagli algoritmi perché molto usate per strategie di link building di tipo manipolativo (Black Hat Seo), e quindi bisognerebbe evitare questa formula, e lavorare utilizzando la propria creatività e fantasia.

Corrispondenza parziale

Se un testo di àncora contiene una parte della frase chiave su cui vogliamo indicizzarci, si parla di "corrispondenza parziale". Immaginiamo che il nostro desiderio sia diventare autorevoli sulla frase chiave "content marketing", e ci stiano linkando usando come anchor text un gruppo di parole che contiene anche la parola "content", ma non "marketing".

Indicizzazione Semantica Latente (LSI)

Indica gli anchor text che non contengono la parola o le parole chiave, ma sono della stessa area semantica, e quindi utili al posizionamento. È un ottimo modo per non far drizzare le orecchie agli algoritmi di Google e lavorare per il proprio posizionamento ed autorevolezza web.

Frammento di Frase

A volte l'anchor text è un'intera frase o un testo lungo (frammento di frase): anche questa soluzione può essere utile, se non se ne abusa, combinata con altre.

Generico o Navigazionale

Sono anchor chiamate anche Junk (il classico "clicca qui"). Non sono particolarmente pregevoli.

Branded

La Branded Url è quella che coincide col marchio del sito di destinazione. Ad esempio, se qualcuno linkasse una pagina del portale Whitepress, e l'anchor fosse "Whitepress", sarebbe un caso di Branded Url.

Se invece l'anchor contenesse sia il brand, sia altro testo, magari una parola chiave, si parlerebbe di Branded Hybrid (esempio: "i copywriter di Whitepress").

Le Branded sono àncore da usare con parsimonia, per non insospettire Google.

URL

Quando l'anchor text coincide con l'URL di destinazione, si parla di "naked url". È una scelta poco elegante, ma che, mixata ad altre, può servire a dare un'idea di naturalezza del proprio sito alle sentinelle dei motori di ricerca.

Tipi di link

Dopo aver descritto i tipi di Anchor Text, analizziamo i tipi diversi di link.

Interno

Un link interno (inbound link) è un link che viene inserito in un proprio articolo, o pagina, e che fa riferimento ad un altro contenuto dello stesso sito.

Anche i link interni possono essere usati per le strategie di link building: si tratta di un metodo spesso ignorato o sottovalutato, ma molto potente, se non semplicemente per il fatto che il webmaster ne ha pieno controllo. Vanno seguite le stesse regole consigliate in generale per i link esterni: anchor text altamente informativa e che punta su una pagina estremamente mirata al tema.

Questa pratica, oltre ad essere gratuita, crea un'efficace ragnatela tra le pagine del proprio sito, in modo da creare una migliore user experience, una navigazione ragionata, e un miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca tramite testi di ancoraggio mirati.

Prima di scegliere gli anchor text, bisogna fare una ricerca sulle parole chiave, che devono essere pertinenti ed avere un notevole volume di ricerca. Inoltre, il contenuto della pagina va sviluppato in modo da distribuire le keyword in modo omogeneo e armonioso.

Esterno

Un link esterno è un link, inserito in una nostra pagina o articolo, che punta ad un sito esterno. Esso può essere inserito con l'attributo "dofollow" o con l'attributo "nofollow".

Dofollow

I blog e i siti (ad esempio, Wordpress ha degli opportuni plug in per farlo), permettono di inserire degli attributi per decidere se il link sarà nofollow o dofollow.

Per ragioni legate alla Seo e al posizionamento sui motori di ricerca, è importante che il backlink ricevuto abbia l'attributo rel=dofollow.

Nofollow

I backlinks con attributo rel=nofollow sono meno importanti in ottica SEO. Sono usati da blog e siti quando linkano delle url appartenenti a siti web sconosciuti, ma anche dai social networks. È come se questi siti "dicessero" a Google che non si prendono la responsabilità della qualità del tuo sito, e dicano al motore di ricerca che non vogliono essere "complici" di un miglior posizionamento di un sito che non conoscono.

Il regolamento di Google prevede che tutti i link relativi ad attività pubblicitarie siano nofollow, e che quindi non contribuiscano all'indicizzazione.

I backlinks nofollow non vanno sottovalutati: contribuiscono alla diffusione del sito e, combinati ai links dofollow, ti doneranno un profilo backlink più naturale e quindi meno sospetto per i "crawler" dei motori di ricerca.

Nota sui backlinks sui social networks

Per quanto riguarda i backlinks provenienti dai social networks, pare non diano alcun contributo alla domain authority, ma possono avere una funzione di pinging. Un discorso diverso dovrebbe essere fatto per Youtube, che è sì un social networks, ma appartiene da molto tempo a Google: i backlinks sulle descrizioni dei video potrebbero contribuire all'indicizzazione.

UGC

L'attributo "UGC" indica il contenuto generato dall'utente. Quando un webmaster lo usa, sta comunicando a Google che si tratta di link appartenente ad un commento generato da un utente. È un attributo nato per informare meglio Google sulla qualità e tipologia di un link, in modo che possa effettuare un lavoro migliore.

Sponsorizzato

Google non apprezza i link dofollow provenienti da sponsorizzazioni e compravendite di links. È per questo che abbiamo consigliato i links nofollow per questi casi. In realtà, da qualche anno, Google ha creato l'attributo rel="sponsored".

Si potrebbe pensare che un link sponsorizzato, a questo punto sia del tutto inutile, ma essere linkati da un sito ha altre finalità, oltre al link building: digital branding, traffico, autorevolezza, pubblicità.

Monitorare i backlinks

Per sapere chi ti ha linkato e in che modo, puoi usare strumenti come Ahrefs, Majestic Seo, Moz, Sem Rush e Google Search Console.

Che cos'è la link building?

Partiamo dalla definizione: letteralmente, è una costruzione di collegamenti ipertestuali. Se una pagina non è linkata ad altre pagine, i motori di ricerca faranno fatica a sapere che esiste. Google si nutre di link e li usa per fornire risposte a chi effettua delle query sul motore di ricerca, e, oltre che i backlinks, analizza il mondo in cui è strutturata l'architettura di links tra le pagine.

La link building altro non è che un approccio Seo mirato ad accrescere i links di ingresso, allo scopo di migliorare, tramite questi backlinks, il proprio posizionamento sulla maggior parte di motori di ricerca. È una strategia di quella che viene chiamata SEO off page, ovvero quelle attività che non si eseguono direttamente sul sito web.

Perché la link building è importante per la SEO?

È Google stessa a dichiarare che se un webmaster migliora la posizione del suo sito se il suo sito ottiene più link in entrata sul suo sito. Ovviamente devono essere siti anch'essi autorevoli e che usano, per linkare quel contenuto, un anchor text altamente pertinente all'area semantica su cui il sito linkato desidera posizionarsi e per la quale desidera diventare autorevole.

In che modo Google valuta i link?

Le linee guida di Google danno molta importanza al concetto di EAT, acronimo di Esperto, Autorevole e Affidabile. Il mix di queste tre caratteristiche determina il posizionamento su Google e su altri motori di ricerca. Wikipedia , ad esempio, ha punteggi altissimi in tutte e tre le categorie.

Quali sono i parametri che i motori di ricerca valutano?

  • provenienza
  • qualità
  • pertinenza (sia di contenuti, sia geografica)
  • natura della pagina
  • rilevanza
  • attributo follow/nofollow
  • età del link (più è recente, più vale)

Ci sono altri parametri oggetto di discussione, come la diffusione di un link sui social networks, o la posizione del backlink sulla pagina (indipendentemente dai punti di vista, si sa che il link va messo nel body, e mai nel footer o nella sidebar).

La qualità del sito ospitante il link è presa altamente in considerazione da Google, che sa riconoscere, ad esempio, quei siti fatti apposta per il guest post, oppure siti costruiti apposta per potenziarne altri. Linkare o essere linkati da siti scadenti è pericoloso, ed è per questo che chi si occupa di link building dovrebbe usare strumenti che monitorano la qualità dei siti (uno di questi è l'italianissimo SeoZoom).

In casi estremi, quando si viene linkati da siti considerati poco affidabili da Google, è addirittura consigliabile procedere con il disavow di quel link, ovvero rifiutarlo. Il disavow è un'azione sconsigliata da Google stesso, e che va usata in casi estremi: quando siamo sicuri di essere stati penalizzati. In quel caso, il noto motore di ricerca mette a disposizione un apposito tool.

Strategie di link building

Innanzitutto, spieghiamo la differenza tra un link di alta qualità e un link di bassa qualità. Un link è di alta qualità se proviene da un sito web con argomenti simili a quelli da te proposti e che è rilevante nel settore.

Un link, invece, è di bassa qualità se proviene da siti web non autorevoli o che trattano temi molto diversi.

Ad essere importanti, in una strategia di link building, sono sia la presenza di contenuti di qualità (che attirano puntualmente collegamenti ipertestuali in ingresso), ma anche una la generazione di citazioni e menzioni: quello che viene chiamato influencer marketing, e che si muove su canali come blog e social networks.

Va ricordato che la gran parte della tattica di link building avviene off page, anche se trascurare la qualità on page sarebbe un errore, perché renderebbe meno efficace la strategia, e dà un forte contributo ad indicizzarsi, soprattutto nei settori non iper-competitivi.

Fare Link Building: buone prassi

Alcune buone idee per la propria strategia di link building sono:

  • Chiedere un backlink a un webmaster di un sito a tema affine e con cui c'è una stima reciproca, e in grado di citarci in un articolo, con un anchor text strategico
  • Assicurarsi che i siti che accettano di linkarci abbiano IP diversi
  • Cercare i "broken links" di altri siti web, avvertire gli owners e chiedere la sostituzione con i propri links informativi (evitando di suggerire l'homepage) e con tema attinente.
  • Monitorare i link in ingresso dei competitor e, nel caso di magazine e blog informativi, proporre i propri articoli come fonti altamente informative.
  • Fare articoli di qualità (content marketing) e curare i links interni.
  • Apparire nella lista delle attività locali (pratica che aumenta anche la Brand Awareness)

Fare link building: strategie da maneggiare con cura.

Questo è un elenco di tecniche non indicate specificatamente per la Link Building (anzi, maggiormente indicate per altri obiettivi, come la Brand Awareness o il Digital Branding), ma che possono essere usate solo con alcuni accorgimenti (ad esempio, il link Nofollow).

Infografica

Le infografiche sono un ottimo strumento di web marketing, che riassumono, con sintesi grafica, delle preziose informazioni e indicazioni, che, proprio per questo, potrebbero essere ri-condivise e diventare virali. Essendo che la condivisione massiva può portare a siti anche poco affidabili, sarebbe meglio utilizzare un link nofollow.

Publiredazionale

Si tratta degli articoli in stile giornalistico, che però hanno una finalità commerciale o pubblicitaria. Questo non significa che non sono uno strumento valido, ma che è meglio usare link con attributo nofollow e usarlo per altre funzioni (per la brand awareness e pubblicità), come del resto consiglia la guida Google.

Recensione prodotto

Cercare recensioni è sempre utile, ma attenzione ai siti web che ti recensiranno e linkeranno, perché potrebbero non essere ben visti da Google. Anche in questi casi è forse il caso di preferire link nofollow.

Backlinks da siti verticali

Sono una buona idea per farsi conoscere dagli esperti nel settore, ma è giusto mixare backlinks da siti generalisti e siti verticali, perché l'eccessiva quantità di link di ingresso da siti verticali potrebbe insospettire i motori di ricerca.

Portali tematici e piattaforme

Può essere interessante farsi inserire nei portali tematici relativi al proprio tema. Questi portali permettono di inserire una propria scheda con collegamento ipertestuale, contatti e descrizione.

Strategie di link building che sarebbe meglio evitare

Comunicato stampa (e article marketing)

Un tempo era una tecnica usatissima. Il comunicato, se riportato da giornali online, di solito estremamente autorevoli per Google, diffondevano anche il link. Oggi hanno un rischio: il comunicato, riportato e incollato allo stesso modo ovunque, replica lo stesso anchor text, insospettendo gli algoritmi dei motori di ricerca, e inoltre crea contenuto duplicato, non particolarmente amato dai motori di ricerca.

Altra prassi ormai desueta (e pericolosa) è quella di segnalare il proprio comunicato stampa nei siti di article marketing, che sono considerati siti di spam da Google, ed essere presenti presso questi spazi è addirittura pericoloso. Comunque, i siti di Article Marketing sono quasi tutti abbandonati.

Article Spinning

Questa tecnica, oggi fatta tramite intelligenza artificiale e professionisti della riscrittura, che sostituiscono le parole con sinonimi, crea articoli "nuovi" sulla falsariga di articoli vecchi. L'intelligenza artificiale di Google è sempre più fine, e potrebbe percepire articoli simili come duplicati, ed è per questo sconsigliata.

Banner

Anche se sono sempre meno usati, anche a causa del banner blinding (la tendenza degli utenti di "non vedere" più i banner, evitarli in quanto contenuto pubblicitario), c'è ancora chi li usa per fare link building. Se non si riesce a fare a meno di usarli, è necessario inserire l'attributo del link nofollow, per non incappare nelle penalizzazioni.

Commenti su forum e blog

Ottimi se sono pertinenti, ma estremamente dannosi se vengono scritti senza pertinenza o con software automatici. I links che appaiono nei commenti di blog e forum sono nofollow, e spesso non superano la moderazione, o vengono spazzati via da filtri antispam come Askimet, e, se passasse questa cernita, sarebbe in mezzo a un fiume di commenti di spam.

È un grave danno all'autorevolezza del sito web, oltre che una grande perdita di tempo, se fatto in modo manuale. Se proprio si vuole percorrere questa strada, tanto vale commentare con costanza alcuni blog e forum, e inserire un link solo nel caso sia utile ai contenuti del commento.

Lo stesso vale per i forum. In questo caso, a lungo, molti webmasters hanno usato il link in firma per migliorare il posizionamento del proprio sito web, ma anche questa pratica oggi è malvista da google, oltre a generare contenuti duplicati. Come nel caso dei blog, meglio inserire un link su un forum solo se altamente pertinente al topic che si commenta.

Scambi link (Link Neighborhood), link nel footer o sidebar, scambi bidirezionali.

Si tratta di una tecnica Anni Zero e Anni Novanta, ormai deprecata da Google, esattamente come i link sul footer o nella sidebar del sito web.

Lo scambio link bidirezionale viene subito individuato dai motori di ricerca e percepito come spam. È per questo che, spesso, si genera una rete di links "triangolati" per disorientare le "sentinelle" di Google, ma anche questo va fatto prendendo delle precauzioni.

Sconsigliato anche l'avere minisiti a tema analogo e contenuto quasi uguale.

Compravendite da siti .edu, .gov e web directory.

Era una prassi di moda anni fa: venivano acquistati dei backlinks in siti aventi queste estensioni dominio. Erano spesso domini cinesi, indiani, americani, non pertinenti né geograficamente, né a livello tematico, che non davano alcun miglioramento SEO, e che a volte contribuivano addirittura ad una penalizzazione.

Allo stesso modo, e per motivi simili, è sconsigliabile inserirsi nelle ormai obsolete web directory.

Richieste massive di backlinks a competitor

Nonostante sembri una pratica ragionevole, è molto praticata. Venivano mandate mail massive ai competitor, chiedendo un backlink. Se si riusciva a concordare uno scambio link, si incorreva in ciò che è stato descritto precedentemente in merito agli scambi links bidirezionali. In caso contrario, si veniva pure segnalati per spam: vari motivi per evitare questa "tecnica", e contattare le persone una per una, ma solo nel caso non siano diretti competitor, ma piuttosto blogger di appassionati o magazine.

Backlinks da feed RSS

Molti webmaster iscrivono il proprio sito a delle liste di Feed RSS. Il problema di questa pratica è che viene generato del contenuto duplicato, e che gli aggregatori di Feed RSS hanno spesso la "fedina pedale" sporca (un alto spam score in Google).

Hai usato queste tecniche? come sapere se si è subita una penalizzazione?

Purtroppo, le penalizzazioni Google non vengono notificate, e possono essere "intuite" dall'andamento della Google Search Console, di Google Analytics e di altri strumenti che monitorano il traffico.

In realtà ci sono altri motivi per cui un sito potrebbe "crollare" sui motori di ricerca: down del server, files malevoli, segnalazioni per violazioni di privacy o copyright, ed è quindi difficile avere conferme certe.

Sono invece segnalate, se ne ha traccia nella propria Search Console, le azioni manuali, che si possono controllare dalla sezione "Sicurezza - Azioni manuali".

È importante ricordare che da una penalizzazione si può uscire, producendo contenuti virtuosi.

Come fare una campagna di link building

Una campagna di Link Building, finalizzata ad un Guest Post ragionato, comprende quattro fasi:

  • Ricerca
  • Valutazione
  • Trattativa
  • Guest posting

Fase di ricerca

Nella fase di ricerca, si cercano link relativi a siti web pertinenti ed autorevoli. Come abbiamo spiegato, la pertinenza è diventata sempre più importante e oggetto d'interesse degli algoritmi. La ricerca può avvenire tramite motori di ricerca e tramite gruppi di professionisti che praticano link building strategy.

Ricerca tramite motori

La ricerca tramite motori utilizza la tecnica del reverse engineering: basta cercare le parole chiave per cui si desidera il posizionamento del proprio sito web e vedere invece quali siti web vengono considerati autorevoli da Google, e che quindi si posizionano nelle prime voci di ricerca della SERP (Search Engine Research Pages) e quindi il posizionamento SEO.

Queste ricerche vanno fatte con la parola chiave principale, ma anche con tutte le parole chiave correlate, appartenenti alla stessa area semantica.

Non vanno attenzionati i competitor diretti, ma tutti quei siti web, riviste, blog, anche amatoriali, ma di veri appassionati (e quindi con contenuti di alta qualità) che potrebbero ospitare i tuoi link. È per questo che forse potrebbe essere una buona idea aggiungere parole come "blog" o "magazine" alle parole chiave, per intercettare più facilmente questi potenziali alleati.

Ricerca tramite gruppi di professionisti

Su molti social, ad esempio su Facebook, ci sono gruppi che hanno come tema la link building. Alcuni di loro si occupano di scambio gratuito alla pari, altri invece offrono o cercano link tramite una vera e propria compravendita. Prima di avventurarsi in queste esperienze, bisogna sapere che Google vigila su queste pratiche, e non le approva. Un link da un sito web poco raccomandabile potrebbe trasformarci in un nemico di Google.

Fase di Valutazione

Avviene mediante strumenti professionali, molti dei quali a pagamento. I più autorevoli sono Seozoom, Majestic, SimilarWeb e Ahref. Questi strumenti permettono di analizzare le chiavi di ricerca di tuo interesse, indicando, per ogni competitor, volume e posizionamento sulla SERP. Inoltre, verranno date informazioni sull'andamento, che sono estremamente importanti, perché vanno esclusi i siti web con andamento calante.

I parametri da considerare, con controlli manuali o che si avvalgono di tools, devono essere relativi all'età del dominio, la scrittura in ottica SEO e la quantità di backlinks e di condivisioni sui social networks.

Tools utili alla fase di valutazione

Questi tools, che consigliamo anche per l'auto-monitoraggio, sono utili per monitorare i siti che stiamo valutando.

Ci sono strumenti, come SeoZoom, che danno informazioni come la ZA (Zoom Authority), per farsi un'idea su quanto il sito "faccia simpatia" ai motori di ricerca, e in particolare a Google: facciamo una panoramica di questi strumenti, analizzando pregi e limiti.

Moz fornisce due parametri, DA (Domain Authority) e PA (Page Authority), che però non misurano il posizionamento, ma solo la Link Building.

Majestic Seo, usato maggiormente negli Stati Uniti, fornisce invece due parametri: TF (Trust Flow) e il CF (Citation Flow). Essi si basano principalmente sul traffico del sito.

L'italiano SeoZoom, già precedentemente citato, indica vari parametri, tra cui la Zoom Authority, che viene calcolata in base al traffico virtuale, ovvero al traffico che il software ipotizza in base al posizionamento relativo alle parole chiave. È uno strumento ottimo per la ricerca di parole chiave, ma il parametro della ZA va preso con le pinze, perché si basa su proiezioni e potrebbe non restituire fedelmente la realtà. È, comunque, lo strumento maggiormente usato in Italia e più affidabile.

Anche se non serve a darci informazioni sui siti con cui ci prepariamo a collaborare, non va sottovalutata la Google Search Console. Andrà usata per controllare i backlinks, ricevuti dal nostro sito, che Google rileva e riconosce, e possono quindi darci conferma dopo, per capire se i nostri partners hanno inserito correttamente l'attributo dofollow.

Fase di Trattativa

L'ultima fase è quella della trattativa: è il momento di contattare i siti web e i blog interessanti. Non vanno inviati messaggi massivi (che potrebbero farci percepire come spammers, e farci perdere autorevolezza), ma è possibile preparare dei contenuti efficaci che possono essere personalizzati volta per volta.

Fase del Guest Posting

Il Guest Posting è la tecnica più amata ed utilizzata per la link building: si scrive un articolo dai contenuti interessanti e pertinenti per il sito da cui desideriamo un link, e si mette dentro uno o più link, magari nella posizione della firma (Author Box), ma preferibilmente all'interno del testo dell'articolo.

A volte lo scambio è reciproco: entrambe le parti scrivono un contenuto interessante per il sito web ricevente e inseriscono uno o più links, puntando su diverse sottopagine (ma, come abbiamo detto, la gestione di un guest post reciproco è delicata).

Che il guest post sia reciproco, o che sia a senso unico, i vantaggi sono per entrambe le parti: una parte ottiene contenuto tecnico e di qualità, l'altra invece ottiene un backlink di qualità. È importante scegliere saggiamente l'anchor text per sfuggire alle penalizzazioni di Google.

L'articolo deve essere altamente informativo, e deve rispondere alle domande latenti dei frequentatori del sito web, o dei motori di ricerca, perché più sarà visitato e indicizzato, più la link building strategy sarà efficace. Inoltre, il link andrà posizionato in modo il più possibile naturale.

Oltre alla posizione (mai nel footer o nella sidebar, ma sempre e solo nel body), è importante anche la scelta dell'anchor text. L'uso smodato di una parola chiave all'interno di una strategia di link building insospettirebbe Google. Sono preferibili gli anchor text che contengono frasi correlate all'area semantica della parola chiave, oppure un frammento di frase.

Anche la scelta della Url di destinazione è importante. Andrebbe evitata l'home page e preferite delle pagine secondarie, specifiche dell'argomento per cui si desidera il posizionamento. È un errore credere che il buon posizionamento di pagine secondarie non porti in alto anche la homepage e l'intero sito web: ciò avviene grazie al fenomeno, già citato, del "link juice". Inoltre, il contenuto va sempre messo all'interno dell'articolo, e non nel footer o nella sidebar.

È una pratica virtuosa ma se la si fa in modo ragionevole: non va replicato lo stesso contenuto, o un contenuto leggermente ritoccato, su più spazi web, e, in generale, non si deve esagerare col guest post, o le sentinelle dei motori di ricerca potrebbero entrare in azione.

Modalità per acquisire link

Come fa un sito web ad acquisire dei link in ingresso? Ci sono metodi naturali e metodi innaturali.

I metodi naturali (detti anche organici, dall'inglese) si basano sulla cosiddetta link earning, ovvero sull'autorevolezza del brand, che fa in modo che se ne "parli" nel web, e che quindi aumenti la possibilità di essere linkati.

I metodi "innaturali" riguardano tutte le tecniche e strategie di link buiding. Il concetto di metodo innaturale non deve spaventare: si intende che non è qualcosa di spontaneo ma "costruito", come la parola "building" lascia intendere.

L'obiettivo di una buona campagna di link building è quella di far sembrare, alle "sentinelle" di Google, ogni operazione "costruita" come qualcosa di naturale, ed è per questo che non si deve mai esagerare.

Modalità per acquisire link naturali (white hat seo):

Naturale, da dizionario, significa genuino, non artificiale, spontaneo, ed è questo quello che vogliamo ottenere, ad esempio, con una condivisione sui social che diventa virale.

Linkare altri autori e sperare in un contraccambio

Un'ottima idea potrebbe offrire un repost sui social ad altri autori, e informarli, e sperare di essere ricambiati, magari con un link su uno dei loro articoli.

Link earning tramite content marketing

Le strategie di link earning sono molto diffuse negli ultimi anni, e si legano, essenzialmente, alla creazione di contenuti di valore e informativi (tecnica del content marketing), per attirare citazioni e backlinks.

La link earning alimenta altra link earning: essere già ben posizionati aiuta ad ottenere link ed aumentare la propria popolarità: si crea quindi un circolo virtuoso, ma allo stesso modo diventa vizioso se un sito non è ben posizionato e non attira link naturali o menzioni. L'unico modo per uscire da questo loop è produrre contenuti di qualità.

La link earning potrebbe attirare backlinks "nofollow", per i motivi che abbiamo già spiegato, ma questo non deve preoccupare. Rispetto ad altri backlinks, ottenuti in modo "costruito", i backlinks ottenuti naturalmente magari non generano posizionamento, ma generano traffico e autorevolezza, e quindi, indirettamente, anche posizionamento.

Recensioni

Essere i primi a fare una recensione un prodotto è un'ottima strategia per ottenere tanti link in ingresso, anche se bisogna sperare che non usino sempre lo stesso anchor text.

Webinar e strumenti per webmasters

Anche i webinar, le guide, i tutorial, vengono cliccati, ri-condivisi e linkati, e sono un'ottima strategia, per via della loro grande utilità pratica.

Chiedere opinioni agli influencer

Chiedere un'opinione ad un esperto del settore spinge questa persona autorevole ad intervenire citandoci o linkandoci.

Conclusioni

Abbiamo provato ad illustrare le principali tecniche consigliate, ma anche quelle sconsigliate e quelle da prendere con le pinze ed usare con parsimonia, e abbiamo spiegato il significato dei concetti principali relativi a questa importante tecnica, ma avventurarsi da autodidatti in una strategia di link building è pericoloso, ed è per questo che è importante mettersi nelle mani dei professionisti.

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