Internal Linking: strategie efficaci per i collegamenti interni

Aggiornato: 2023-09-26
Internal Linking
Le strategie di internal linking sono importanti esattamente come le strategie di link building. Oltre a essere a costo zero, garantiscono un ottimo ritorno dal punto di vista della SEO, migliorano la user experience, aumentano il tempo di permanenza sul sito e diminuiscono la frequenza di rimbalzo. Leggi l'articolo per imparare a impostare una strategia di collegamenti interni potente ed efficace.
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Indice

Molti blogger ed esperti SEO si concentrano molto sulle strategie riguardanti i link esterni, e sottovalutano invece le tecniche riguardanti l'ottimizzazione dei link interni, i quali apportano tantissimi benefici.

In questo articolo, approfondiremo il tema dei link interni, spiegando la loro importanza sia per la navigabilità del sito o del blog sia per un'efficace strategia SEO. Verranno spiegati i diversi tipi di link interni, i migliori modi per usarli al meglio e gli errori più comuni da evitare, in modo che il lettore abbia una guida completa all'internal linking.

Cosa sono i "link"?

Iniziamo spiegando cosa sono i link, la vera differenza tra i contenuti su carta e quelli sul web. Infatti, pagine e articoli sono contenuti ipertestuali, perché ogni contenuto può essere collegato ad altri, appartenenti allo stesso website oppure no.

Dal punto di vista informatico, il collegamento è contenuto in un frammento di codice HTML. Potremmo indicare in questo modo un link interno in html di esempio:
<a href="https://www.whitepress.com/">Piattaforma Whitepress</a>

Il collegamento ipertestuale, detto anche link, corrisponde, nel linguaggio HTML, al tag <a>. All'interno del tag, l'attributo href definisce la URL di destinazione, spesso chiamata landing page, mentre il testo visibile rappresenta l'anchor text.

I link, sia gli internal link che quelli esterni, possono avere degli attributi. Se non viene specificato, l'attributo è dofollow, quindi si invita Google e gli altri motori di ricerca a seguire il contenuto mentre il crawler esplora il sito.

Questo tipo di link è consigliato per una strategia di interlinking, a meno che non si stia parlando di pagine non strategiche per il sito web, come ad esempio la pagina della privacy.

Esistono poi altri tipi di attributo, molto usati in strategie di external linking:

  1. Nofollow: è utilizzato per impedire ai motori di ricerca di "seguire" il collegamento e di passargli quindi l'autorevolezza SEO. Si utilizza quando non si vuole riconoscere un trust al sito linkato o quando non lo si conosce bene. Con l'attributo nofollow stiamo dando un suggerimento ai motori di ricerca, ma non è detto che loro lo considerino.

  2. UGC: viene utilizzato per identificare i collegamenti nei contenuti generati dagli utenti, come commenti e forum, aiutando i motori di ricerca a distinguerli dai contenuti editoriali.

  3. Sponsorizzato: utilizzato per contrassegnare collegamenti in contenuti sponsorizzati o a pagamento, informando i motori di ricerca della loro natura commerciale.

Cos'è il link interno

Sono collegamenti ipertestuali tra i contenuti all'interno di un sito web e collegano quindi diverse pagine e articoli presenti sotto lo stesso dominio. Questi collegamenti sono essenziali per una serie di motivi. In primo luogo, facilitano la navigazione, aiutando gli utenti a spostarsi da una pagina all'altra, migliorando così l'esperienza complessiva dell'utente. Dal punto di vista della SEO (Search Engine Optimization), i link interni giocano un ruolo cruciale nella distribuzione del "link juice", aiutando a distribuire il valore assegnato dai motori di ricerca tra le diverse pagine di un sito, influenzando positivamente la loro posizione nei risultati di ricerca. Inoltre, attraverso una struttura logica basata su link interni, i siti possono offrire ai motori di ricerca una migliore comprensione del contenuto e dell'importanza relativa delle pagine, garantendo una corretta indicizzazione e classificazione.

Link interni vs. link esterni

I collegamenti interni e i collegamenti esterni sono entrambi elementi fondamentali in una strategia di link building, anche se spesso i primi vengono trascurati. Proviamo a capirne la differenza.

Un internal link è, per definizione, un collegamento che rimanda a una pagina interna del sito web o del blog in questione. L'ottimizzazione dei link interni, diversamente da quella relativa ai link esterni, non è una strategia off-site, ma on-site, perché riguarda i contenuti e le pagine del sito stesso, e in particolare la loro relazione. I collegamenti interni migliorano l'analisi del sito da parte dei crawler e la user experience, un elemento che sta diventando sempre più importante anche dal punto di vista della SEO.

La link building è invece una strategia off-site, che riguarda la relazione tra il proprietario del sito web o blogger e altri blogger, quindi la costruzione di legami tra siti web allo scopo di accrescere la propria autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca. I collegamenti esterni, se in entrata e se provenienti da siti autorevoli, pertinenti e rilevanti, migliorano l'autorevolezza del sito. I collegamenti esterni in uscita vanno invece gestiti con parsimonia.

Perché i link interni sono importanti? Quali sono i vantaggi?

I collegamenti interni svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare l'esperienza dell'utente, influenzando positivamente l'ottimizzazione per i motori di ricerca e rafforzando la struttura complessiva di un sito. Questi collegamenti ipertestuali, che collegano diverse pagine all'interno dello stesso dominio, offrono vantaggi che vanno ben oltre la semplice navigazione ed è, quindi, essenziale avere una strategia di internal linking.

Ecco perché i collegamenti interni sono vitali e quali solo i vantaggi che comportano:

  • Aiutano gli utenti a navigare nella pagina: i menù non sono l'unico strumento per navigare un sito. Alcune pagine pertinenti tra loro dovrebbero essere connesse tra loro, in modo che chi desidera approfondire un tema o esplorare temi affini possa spostarsi da una pagina all'altra.

  • Rendono il sito facile da scansionare: i crawler dei motori di ricerca rilevano l'esistenza delle pagine web tramite i link presenti sulle pagine che stanno già analizzando. Link interni pertinenti e contestuali possono aiutare i crawler dei motori di ricerca a comprendere il contenuto di una pagina e la sua relazione con altre pagine. Ciò può contribuire a una migliore indicizzazione e posizionamento nei risultati di ricerca.

  • Abbassa la frequenza di rimbalzo: quando i link interni non sono presenti, il visitatore, appena finita la lettura del contenuto, esce da sito, dando un pessimo segnale a Google o ad altro motore di ricerca. I link interni, se introdotti da un'anchor text pertinente o da una call to action, favoriscono lo spostamento di un lettore da un contenuto all'altro, aumentando la sua permanenza sul sito web, e quindi migliorano il sito web anche sul lato SEO. Infatti, il collegamento interno incoraggia gli utenti a esplorare più pagine all'interno di un sito Web, riducendo la frequenza di rimbalzo.

  • Distribuisce meglio il link juice: spesso i blog hanno pagine posizionate per tante parole chiave autorevoli e pagine che i motori conoscono appena o non conoscono affatto.
    I collegamenti interni, soprattutto se inseriti sulle pagine più autorevoli e meglio posizionate, possono trasferire link equity a pagine meno quotate o più recenti. Inoltre, se si tratta di contenuti ben posizionati a essere linkati tra loro, ne traggono reciproco giovamento sul lato SEO.

  • Stabilisce relazioni tra i contenuti: se delle pagine con testi affini sono collegate tra loro, Google e gli altri motori di ricerca riescono a capire meglio l'argomento dei testi e quindi a posizionarli meglio. Inoltre, il sito, tramite le relazioni tra i suoi contenuti, risulterà più coerente.

Ruolo dei link interni nella SEO

Le strategie di link interni sono importanti per la SEO sotto diversi aspetti.

Il primo riguarda i crawler dei motori di ricerca: i link interni creano percorsi di navigazione e collaborano nel processo di indicizzazione, permettendo al bot una maggiore profondità di scansione e ottimizzazione del budget di crawling.

Il secondo riguarda la distribuzione dell'autorità e dell'influenza sul posizionamento sulla SERP, che, grazie ai link interni, rende il ranking dell'intero sito più omogeneo, e aumenta la pertinenza delle parole chiave per cui il website è indicizzato.

Un aspetto importante è anche il miglioramento dell'esperienza dell'utente, poiché i collegamenti ben progettati consentono ai lettori di esplorare nuovi contenuti, aumentando il tempo trascorso sul sito Web e di conseguenza riducendo la frequenza di rimbalzo.

Oltre ad avere un sito web più funzionale e maggiormente apprezzato dei lettori, un sito web con una buona user experience è amico di Google e dei motori di ricerca in generale, che sempre di più, negli ultimi anni, hanno valutato la UX come parametro per il ranking. Inoltre, il sito sarà maggiormente informativo per il lettore, che potrà spostarsi da un contenuto all'altro per avere approfondimenti sulla materia di suo interesse.

Tipi di link interni

Così come i link esterni, anche i link interni si dividono in categorie:

  • I link di navigazione (navigazionali) permettono di spostarsi da un'area all'altra del sito, in modo da poter trovare velocemente i contenuti desiderati. Di solito sono contenuti nella barra del menù, in alto, nel footer e in eventuali sidebar.

  • I link contestuali collegano gli utenti ad articoli, post di blog o di pagine pertinenti che approfondiscono l'argomento di discussione. I collegamenti contestuali arricchiscono l'esperienza dell'utente offrendo approfondimenti e incoraggiando un'ulteriore esplorazione di argomenti correlati.

  • I breadcrumb, come dice la parola stessa, sono delle mollichine di pane che il sito web lascia per permettere al visitatore di essere cosciente del suo percorso di navigazione e poter tornare sempre alla tappe precedenti. Questa funzionalità è particolarmente utile per i siti web di grandi dimensioni con gerarchie complesse, poiché aiuta gli utenti a tornare sui propri passi e ritrovare la via del ritorno.

Creare una strategia di internal linking

I link interni vanno pianificati seguendo una precisa strategia di gestione, in modo che questa rete di internal linking sia studiata e generi il successo del sito.

Dovrebbe essere progettato un modello che colleghi le pagine in maniera razionale, creando una gerarchia tra le pagine web e quindi una struttura. Ad esempio, un articolo cornerstone o pillar ha maggior rilievo, e degli articoli cluster, più brevi e che forniscono degli approfondimenti rispetto al tema principale, dovrebbero rimandare all'articolo pillar. Tra pillar e cluster verrebbe creata una ragnatela che non lascerebbe orfana nessuna pagina e strutturerebbe una strategia di content marketing.

Andrebbero poi aggiunti i breadcrumb, che possono far parte del template o attivati tramite un plugin, in modo da rafforzare la gerarchia delle pagine e comunicarla correttamente ai lettori e ai motori di ricerca.

Quando si aggiunge un contenuto nuovo, dovrebbe essere inserito un link interno in un contenuto vecchio, magari un evergreen, ben posizionato e con ancora un traffico elevato, o in articoli minori che trattano argomenti simili.

Infine, possono essere utilizzati, seppur con moderazione, dei plugin che individuano argomenti correlati, particolarmente efficaci per blog e testate giornalistiche.

Come identificare le opportunità di internal linking?

Come strutturare link interni? Un trucco interessante per identificare opportunità di internal link è consultare i motori di ricerca, a partire da Google. Basta usare il comando “Site: il tuo dominio + parola chiave” sulla barra di ricerca per vedere quali articoli sono posizionati per un determinato tema. Questo comando elencherà tutti i siti Web all'interno di un determinato dominio che contengono parole chiave specifiche

Dall'ordine in cui il motore di ricerca li propone, ci faremo un'idea su quale nostro contenuto sia più autorevole per un determinato argomento, e prenderemo decisioni sulla gerarchia di articoli e pagine, in modo che la nostra strategia di internal linking valorizzi l'importanza che abbiamo deciso di dare alle nostre pagine e articoli.

Bisogna procedere usando questo metodo per ogni parola chiave o frase chiave che vogliamo utilizzare come anchor text all'interno della nostra strategia di interlinking. Inoltre, potrebbe essere anche un metodo per scoprire episodi di cannibalizzazione. In questo caso, una corretta strategia di internal linking può far comprendere al motore di ricerca che due articoli o due pagine non parlano della stessa cosa. Basterà collegarle tra loro utilizzando gli anchor text più pertinenti al tema di ognuna delle due pagine.

Errori da evitare nei link interni

Come costruire link interni senza cadere nei soliti errori? Essendo la pratica dell'internal linking a lungo sottovalutata, spesso i proprietari dei siti web e i blogger commettono degli errori. Ecco alcuni preziosi consigli che possono porre rimedio:

  1. Non utilizzare sempre lo stesso testo di ancoraggio: anche se l'anchor secca è un rischio maggiore in strategie di external linking, è sconsigliabile usarla ripetutamente quando si fa SEO tramite internal linking. È meglio differenziare gli anchor text in modo da dare più risalto a keyword correlate e a keyword a lunga coda.

  2. Non collegare da pagine irrilevanti: quando si studia un progetto di link interni ha più senso partire da pagine con molto traffico e al centro della rete di collegamenti già esistenti. Le pagine più deboli devono più che altro ricevere anziché offrire link.

  3. Non esagerare quando si utilizzano collegamenti interni: se individuiamo una pagina con un buon traffico, non ha senso ingolfarla di links, perché il link juice verrebbe troppo diluito, non portando "succo" a nessuno dei tanti link interni inseriti. Inoltre, la navigazione dell'utente e la lettura diventerebbero davvero fastidiose e la strategia si rivelerebbe un boomerang.

  4. Fare attenzione ai collegamenti interrotti: a volte eliminiamo una pagina e ci dimentichiamo che era linkata in una serie di pagine e articoli interni. Tramite tool, plugin e ricerca manuale è possibile individuare questi collegamenti rotti e aggiornarli con pagine ancora in vita.

  5. Non utilizzare link interni nofollow: la strategia nofollow, che può avere senso se linkiamo dei siti esterni, non ha senso se linkiamo pagine interne. Non avrebbe senso comunicare a Google e agli altri motori che desideriamo che non segua una nostra web page, come se questa pagina non fosse autorevole per noi stessi: sarebbe un paradosso!

  6. Inserire collegamenti "Above the fold" (in alto) nella tua webpage: sappiamo che tutto ciò che Google e in generale i motori di ricerca individuano in alto nelle pagine, senza che sia necessario uno scroll, ha più valore. Se teniamo particolarmente ad un link interno, posizioniamolo nei primi paragrafi.

  7. Evitare di avere pagine orfane: a volte non ci si rende conto di avere pagine o articoli non linkati a nessun altro contenuto del website. Si tratta di pagine un tempo presenti nel menù e poi magari rimosse durante un restyling, ma anche articoli che per errore non hanno nessuna category page di riferimento. Molti tool individuano le pagine orfane e permettono di rimediare a questo problema. Dopo l'individuazione, si può decidere se includere queste pagine nella strategia di internal linking o indicarla con un "noindex".

  8. Aggiornare i link interni quando sono state cambiate delle URL: questo va fatto anche nel caso si siano configurati correttamente i 301, perché le catene di reindirizzamento rallentano il sito e tendono a confondere i bot dei motori di ricerca. Questo accade, ad esempio, se abbiamo lasciato alcuni internal link ancora privi di https. In questo caso, si procede con l'aggiornamento dei links.

  9. Rendere i links riconoscibili: a volte, per errori dovuti ai fogli di stile e alla costruzione del template, i link interni ed esterni non sono riconoscibili come tali (non hanno colore diverso dal testo normale, non cambiano quando il cursore passa su di loro o non sono sottolineati) e si confondono col resto del testo. In questo modo, gli utenti non li individuano, non ci cliccano sopra e la loro permanenza sul sito web viene interrotta.

  10. Non usare anchor text manipolativi, allo scopo di attirare clic su pagine non pertinenti al testo dell'ancora. In questo caso, il lettore si sente ingannato e abbandona il sito.

  11. Non usare anchor text sovra-ottimizzati, troppo lunghi o poco persuasivi o rilevanti.

  12. Non linkare pagine che il file robots.txt sta bloccando. 

Come analizzare gli internal links?

Molti blogger, ad un certo punto, decidono di adottare una precisa strategia di internal linking, ma in passato hanno inserito dei link interni, anche se senza un progetto.

Per questo, la strategia deve partire con un'analisi dei link interni che valuti lo stato dei link interni sul sito o sul blog, per individuare lacune e possibili problemi.

Ci sono vari strumenti che aiutano nel controllo dei link interni alla pagina, tra cui la Google Search Console, il tool freemium Screaming Frog e Ahrefs e alcuni tool a pagamento come SeoZoom e SEMrush. Questi sono solo degli esempi, perché esistono tantissimi tool, a pagamento, free e freemium, che aiutano a gestire i links interni.

La Search Console serve per individuare gli articoli pillar e con maggior traffico. In seguito, bisogna individuare la distanza dalla home di ogni contenuto, e individuare le pagine a 3 clic dalla homepage, allo scopo di strutturare meglio il sito per rendere necessari meno passaggi per raggiungere determinate pagine. Infine, vanno individuate le pagine orfane in modo da provvedere, collegandole a un contenuto solido del sito web.

SEMrush, ad esempio, presenta strumenti che permettono di fare Audit sul proprio sito web allo scopo di controllare rapidamente i propri internal links, indicando i seguenti parametri:

  • Profondità di crawling delle pagine (a quanti clic si trovano dalla home page).

  • Link interni (quante e quali pagine ricevono links interni).

  • Distribuzione dei link interni (segnalando le pagine con LinkRank interno debole).

  • Problemi dei link interni (segnala gli eventuali errori).

  • Pagine in grado di passare dell'Internal LinkRank (e quindi del link juice).

Ottimizzare i link interni: conclusioni

Nella speranza che questa guida possa essere stata utile, ribadiamo i concetti basi per una buona strategia di gestione dei link interni, per migliorare il proprio posizionamento SEO e per rendere più efficaci le proprie strategie di marketing, senza tralasciare il fattore esperienza utente, sempre più significativo.

Il primo passo è un'analisi che individui le pagine con più traffico e link interni e le pagine più povere e da rafforzare. Con queste informazioni si può procedere con una strategia che dia valore all'intero sito generando link equity e comunicando correttamente a Google e agli altri motori di ricerca la struttura del proprio site web, in modo che possa essere rilevato ogni documento, ogni pagina e ogni articolo.

Per dare un valore sia agli utenti che ai motori, è necessario che il percorso da una pagina all'altra sia agevolato da anchor text con grande rilevanza e pertinenza. Un uso sapiente dei link interni può davvero rendere questa tecnica una risorsa e dare grande valore e visibilità alle proprie web pages.

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